Un giudice a un'avvocatessa: «Non porti in tribunale suo figlio, si cerchi una baby sitter». E lei fa un esposto

Il tribunale di Lodi
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Venerdì 12 Luglio 2019, 18:57 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 09:10
«Si organizzi con una baby sitter». Un magistrato della sezione civile del tribunale di Lodi avrebbe così ripreso un'avvocatessa che si era presentata con il figlio di 9 mesi invitandola a non portarlo più in ufficio. L'avvocatessa di 33 anni,  Samantha Ravezzi, aveva una cosa urgente da chiedere, un suo fascicolo era sparito.  «In tribunale a Milano - ha denunciato - non ho mai avuto problemi quando mi sono trovata a dover portare mio figlio. A Lodi non ho trovato la solidarietà di nessuno». L'avvocatessa ha anche protestato attraverso una segnalazione alla presidenza del tribunale sostenendo di essersi sentita discriminata come donna e lavoratrice.
La professionista si era presentata nell'ufficio del giudice, per avere chiarimenti su una causa in corso, portando con sé il proprio figlioletto di nove mesi. La professionista ha reso pubblica la vicenda. La presidenza del tribunale le ha risposto escludendo che ci siano basi giuridiche di discriminazione e pregiudizi alla sua attività professionale, in occasione del suo incontro con il giudice civile, e ricordandole anche che, tra l'altro, i minori non sono ammessi alle udienze. E aggiungendo che siccome lei ha parlato di gravi omissioni trasmetterà la nota dell' avvocatessa alla Procura a cui spetterà valutare se ci siano state omissioni o ci siano i profili del reato di calunnia. 
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