Secessione Montecopiolo e Sassofeltrio: la Regione prende tempo

Secessione Montecopiolo e Sassofeltrio: la Regione prende tempo
di di Luca Fabbri
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Mercoledì 10 Febbraio 2016, 20:18
PESARO - “A Montecopiolo e Sassofeltrio si rifaccia il referendum per la secessione”. La proposta, supportata da oltre 300 firme, arriva dal presidente della comunità montana del Montelfeltro Maiani. Ma sta trovando estimatori anche in Regione che al pressing dell'Emilia Romagna risponde prendendo tempo. “Sono passati troppi anni dal 2007: la gente può avere cambiato idea – dice il vicepresidente del consiglio regionale Renato Claudio Minardi (Pd) – Potrebbe essere utile un nuovo referendum”. Si rischia il “caso diplomatico” tra Marche e Emilia Romagna per i due Comuni montefeltreschi che contano complessivamente poco meno di 2.700 abitanti. L'altro giorno da Bologna la commissione regionale ha sollecitato le Marche ad esprimere un parere sulla secessione, come previsto dalla legge, dando così seguito all'esito referendario del 2007 quando stravinse il “si”. Il ritardo di palazzo Raffaello sta bloccando da anni l'iter secessionistico. In Regione però non c'è fretta. "E' in atto una raccolta firme nei 2 territori per valutare se è il caso di indire un nuovo referendum e capire così se l'orientamento dei cittadini in 9 anni è cambiato – dice Minardi – Potrebbe essere utile”. Lo sarebbe senz'altro secondo il presidente della comunità montana del Montefeltro Michele Maiani. “Occorre consultare nuovamente la popolazione: a Montecopiolo hanno già raccolto oltre 300 firme e altrettanto sono pronti a fare a Sassofeltrio – dice Maiani - Non si possono prendere decisioni ora sulla base di una consultazione di 9 anni fa. La Regione dia nuovamente la parola ai cittadini”. I sindaci del territorio bocciano completamente la proposta. “La gente non ha cambiato idea: vuole la secessione – commenta Alfonso Lattanzi, sindaco Montecopiolo – La Regione ci prende in giro".
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