San Benedetto, soldi spariti dal conto
c'è un nuovo indagato

San Benedetto, soldi spariti dal conto c'è un nuovo indagato
di Rossella Luciani
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Sabato 2 Gennaio 2016, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 12:56
SAN BENEDETTO - Una nuova perquisizione e un altro iscritto nel registro degli indagati per il caso dei 460mila euro spariti dal conto di una donna tedesca, cliente della filiale Banca Marche di Porto d’Ascoli. Dopo l’arresto del bancario ritenuto responsabile dell’ammanco, il lavoro della Guardia di Finanza non si è fermato neppure negli ultimi giorni del 2015 quando i militari delle Fiamme Gialle di San Benedetto hanno effettuato un controllo minuzioso in un negozio Compro Oro della Vallata del Tronto.

Una perquisizione in piena regola, avvenuta il 30 dicembre, con tanto di mandato ottenuto dalla Procura della Repubblica di Ascoli che ha iscritto nel registro degli indagati una seconda persona. Si tratta appunto del titolare dell’attività perquisita. Secondo gli inquirenti, il 38enne giuliese Marco Granata, dopo essersi appropriato dei 460mila euro della tedesca emettendo un carnet di assegni a nome della donna e apponendo firme false, avrebbe reinvestito quei soldi non in immobili, come si era ipotizzato in un primo momento, bensì in oro. Gli inquirenti hanno cercato le tracce dell’investimento e a quanto pare le hanno trovate nei giorni scorsi. Il denaro sottratto è stato trasformato per così dire in oro. Questo potrebbe aggravare la posizione dell’arrestato che dovrà, infatti, rispondere anche di autoriciclaggio, oltre che di falso e appropriazione indebita.  Ma ora resta da appurare se il secondo iscritto nel registro degli indagati fosse a conoscenza o meno dell’attività illecita di Granata. Un altro punto oscuro della vicenda che il Pm Destro, titolare dell’indagine sta cercando di chiarire.

Di certo c’è un’unica vittima la signora tedesca che aveva aperto un conto in quella filiale di Banca Marche dopo aver venduto un appartamento in Riviera nel 2007. Per otto anni quei soldi non erano mai stati movimentati, fino a che la scorsa estate la donna si è accorta dell’ammanco. Il suo conto era stato prosciugato da qualcuno. Immediatamente la correntista ha sporto denuncia e sono iniziati i controlli del Comando della Guardia diFinanza di San Benedetto che in pochi mesi hanno portato ad individuare il possibile responsabile del misterioso ammanco.

Il 38enne Marco Granata ora è ai domiciliari, dopo che lo scorso 29 gennaio il gip di Teramo, Giovanni De Rensis, ha confermato gli arresti domiciliari per il dipendente di Banca Marche che lavorava nella filiale di Porto d'Ascoli. Anni addietro era stato accusato di un ammanco di circa 5mila euro presso una filiale abruzzese, così era stato trasferito a San Benedetto. Durante l’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo difensore, l’avvocato Tiziano Rossoli, non ha avanzato alcuna istanza né di sostituzione né di revoca della misura cautelare. E per questo Granata resta ai domiciliari in attesa del processo.
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