Recanati, la favola di Gloria, da cameriera ad attrice scoperta da Martone: l'ha voluta per Silvia

Gloria Ghergo (foto Calavita)
di Alessandra Bruno
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Giovedì 28 Agosto 2014, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 12:52

RECANATI - Cresce nelle Marche l'attesa per la prima de Il giovane favoloso, in scena alla mostra del Cinema di Venezia. Un omaggio al genio e alla vita di Giacomo Leopardi.

Nel cast tanti recanatesi, tra cui la bellissima Gloria Ghergo, che veste i panni di Silvia, la donna cantata dal Poeta. La pellicola, curata dal regista Mario Martone, sarà proiettata nella prestigiosa e storica sala di Palazzo del Cinema sul Lungomare Marconi al Lido di Venezia, il primo settembre.

Una vetrina illustre, la 71esima edizione de La Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica per la città di Recanati, che ha seguito fin dal primo ciak l'evoluzione dell'ambizioso progetto, ma anche per l'intera Regione, che fa il tifo per questo ritratto intenso e unico di uno dei più grandi autori italiani dell'800.

Le riprese sono cominciate nella città natale di Leopardi a settembre dell'anno scorso, per poi proseguire, in diverse location, tra cui Macerata, Osimo, Napoli ed infine Roma. Il debutto della pellicola segna anche quello della protagonista femminile Gloria Ghergo, recanatese doc, 22 anni appena. Come in una favola la neo attrice, studentessa di Infermieristica in Ancona, è stata notata dal regista Martone, qualche giorno prima del ciak d'inizio. Gloria, biondo angelo dagli occhi azzurri, stava lavorando come cameriera all'osteria «Poesia a tavola», locale tipico di Recanati. Martone l'ha vista e ne è rimasto incantato, volendola a tutti i costi nel suo film.

La giovane, con suoi i tratti delicati e la sua bellezza acerba, è apparsa subito perfetta per interpretare la Silvia, che ispirò la celebre poesia. Accanto a lei ci sono volti noti del panorama cinematografico italiano: Elio Germano nel ruolo del giovane Giacomo, Michele Riondino in quello dell'esule napoletano Antonio Ranieri, grande amico del poeta. E poi ancora Massimo Popolizio, Anna Mouglalis e Valerio Binasco.

In controtendenza con le proposte del cinema contemporaneo Martone è riuscito a regalare agli spettatori un viaggio introspettivo nell'animo del Poeta, attraverso gli episodi e le passioni che ne hanno caratterizzato l'esistenza, dalla gioventù, fino alla morte, avvenuta a Napoli nel 1837. Anche gli eredi di casa Leopardi, come il conte Vanni (che ha interpretato un cammeo come cocchiere) e sua figlia Olimpia hanno collaborato con il regista, appoggiandone in toto l'intento biografico, aprendo gli spazi della proprietà per girare alcune scene. La pellicola è prodotta dalla Palomar e da Rai Cinema, in collaborazione con Marche Film Commission