In realtà non è una novità, ma di sicuro un evento raro, sia perché è rara la specie, sia per l'assenza di stagni, lagune, paludi. Se ne possono trovare, a volte, nel mare basso di Baia Flaminia, o raramente nei pochi stagni lungo il Foglia. Ne parliamo con Massimo Pandolfi, ornitologo e già ricercatore presso l'Università di Urbino: «Di sicuro hanno fatto una breve sosta, ma è spesso possibile osservarli durante la migrazione che, seguendo la costa, loro linea di riferimento geografico, va da Sud a Nord, nella migrazione pre-riproduttiva primaverile o da Nord a Sud in quella autunnale o post-riproduttiva. Le zone di alimentazione e riproduzione lungo la nostra costa Adriatica sono a Sud (stagni e lagune della Puglia) o a Nord dalle Saline di Cervia alle Valli di Comacchio, alle lagune venete. Ma se non ci fosse la grande emergenza morfologica delle colline sul mare (e Parco Naturale) del S.Bartolo forse non li vedremmo neppure sostare per poche ore. Il Parco del S. Bartolo deve infatti la sua più grande importanza naturalistica non ai paesaggi bensì al fatto di essere un punto lungo la costa adriatica dove si possono dirigere, raggruppare e salire in alto per prendere quota numerosissimi rapaci».
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