Ancona, sindaco Pd nella bufera
Il partito:«Ci rispetti, è lì grazie a noi»

Ancona, sindaco Pd nella bufera Il partito:«Ci rispetti, è lì grazie a noi»
2 Minuti di Lettura
Domenica 29 Marzo 2015, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 20:11
ANCONA Pd in rivolta contro il suo sindaco, Valeria Mancinelli, dopo quelle parole di disprezzo spalato addosso a partito e iscritti. Dal capogruppo ai segretari, tutti sconcertati per quelle frasi. Quali? «Se non mi fossi candidata, io stessa non avrei votato il mio schieramento» ha confessato tra le altre cose Mancinelli nell'intervista rilasciata lo scorso novembre al giornalista Marco Giacosa per il libro “L'Italia dei sindaci. Il Paese raccontato da chi lo amministra”. Non è la prima volta che il sindaco gela i suoi, ma stavolta per i democrat si è passato il segno. Oggi riunione del Consiglio comunale, prima di iniziare i lavori dell'aula i consiglieri si aspettano un chiarimento. «Il sindaco non è stato eletto con una lista civica, senza il sostegno del Pd le elezioni sarebbero andate diversamente – ammonisce il capogruppo Loredana Pistelli -. Il Pd c'è e svolge e un ruolo importante: quello di fare proposte e rendere conto ai cittadini. Tutto quello che il sindaco ha potuto raggiungere in questi anni di governo è stato fatto anche grazie al Pd, nessuno è autosufficiente per quanto bravo e capace. Ora mi auguro che questa incomprensione venga chiarita per riportare l'armonia necessaria». Cosa ha combinato il Pd per meritarsi l'ira del sindaco? «Niente, anzi abbiamo sempre collaborato. Forse – aggiunge Pistelli – a chi fa il sindaco, a lei come ad altri, scatta una mania di protagonismo». «Mai visto niente del genere. Mi viene da pensare che stia utilizzando volgarmente il partito e il gruppo» aggiunge il consigliere Mandarano. Le frasi del sindaco sono state commentate anche all'assemblea provinciale Pd di sabato mattina. «Non vedo il motivo di questo atteggiamento sprezzante verso una squadra che ha lavorato per lei ventre a terra – dichiara il segretario provinciale Maiolini -. Il partito è stato molto più generoso con lei, di quanto il sindaco non lo sia verso il partito. Mancinelli è stata la faccia della nostra proposta politica, noi ci abbiamo creduto». Nemmeno il segretario cittadino Benaducci giustifica l'uscita. «Trovo la dichiarazione del sindaco fuori luogo. Il Pd è sempre quello che si è assunto la responsabilità per due volte di interrompere l'esperienza di governo per sottoporsi al vaglio degli elettori e Mancinelli è a pieno titolo parte del gruppo dirigente di questo partito. Io sono il segretario di tutti, ma non sono il mediatore linguistico di nessuno. Se il sindaco ha delle intemperanze dialettiche per via del suo carattere, sfruttiamo il fermento che crea per portare il livello della discussione sulle questioni della città».