Un corridoio europeo e sette grandi opere contro l’isolamento delle Marche

Aggiornato il libro bianco sulle priorità infrastrutturali delle Marche. Il rischio di ritardi L’assessore Baldelli: «Una diagonale Turchia-Spagna, passando per la nostra regione»

Un corridoio europeo e sette grandi opere contro l’isolamento delle Marche
di Lorenzo Sconocchini
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Marzo 2024, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 14:58

ANCONA Sette grandi opere ritenute urgenti per il sistema economico marchigiano, cinque delle quali (la terza corsia dell’A14, l’alta velocità sulla ferrovia Adriatica, la ferrovia dei due mari Ascoli Roma, il potenziamento dell’aeroporto Sanzio e dell’interporto della Vallesina) considerate a rischio alto sui tempi di realizzazione, le altre due (il raddoppio della Ore-Falconara e il completamento della Pedemontana) a rischio medio. Ecco il fabbisogno primario di strade, ferrovie e strutture intermodali per le nostre imprese, quale emerge dalla versione aggiornata del “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali delle Marche” realizzato dalla Camera di commercio delle Marche in collaborazione con Regione Marche e con il supporto tecnico-scientifico di Uniontrasporti.

Il fabbisogno

L’aggiornamento del Libro Bianco - presentato ieri in un convegno alla Loggia dei Mercanti di Ancona - evidenzia le priorità urgenti che rispondono ai fabbisogni logistici e infrastrutturali del sistema imprenditoriale, in particolare il potenziamento delle principali vie di comunicazione e la valorizzazione del triangolo logistico di Ancona. La Camera di Commercio delle Marche, con Uniontrasporti e il Politecnico di Milano, ha avviato uno studio per valutare l’opportunità di creare un nuovo corridoio europeo che faccia leva sulla piattaforma Ancona-Falconara-Jesi e una “maglia” attrezzata ferro-gomma. Elemento di novità di questo “libro bianco” sono gli indicatori di performance territoriali (KPI), declinati rispetto alle infrastrutture di trasporto e logistica, ma anche digitali ed energetiche, che misurano il distanziamento di ciascuna provincia dalla media nazionale.

Le performance delle Marche sono nel complesso carenti su tutte le categorie infrastrutturali, da quelle di trasporto e logistica (85,6) a quelle digitali (86,1) ed energetiche (86,6), con un gap importante rispetto alla media nazionale (100). Fa eccezione la categoria stradale in cui quasi due province (Pu e Ancona) si collocano al di sopra e le altre in linea con la media nazionale. L’indagine nazionale sui fabbisogni logistici e infrastrutturali, realizzata nel 2023 coinvolgendo 444 imprese marchigiane, «conferma - informa Camera di commercio - la scarsa accessibilità aggravata dall'assenza di grandi vie di comunicazione».

L’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli ha lanciato la proposta di un nuovo corridoio transmediterraneo Est-Ovest, con un ruolo centrale per il porto di Ancona e tutta la struttura logistica composta anche da aeroporto e interporto. «Riteniamo necessario un ulteriore corridoio europeo transmediterraneo, diagonale, che, partendo da Turchia e Grecia, arrivi a toccare la penisola iberica e tutti i Paesi dell’Unione Europea del Sud attraversando le Marche e comprendendo la Fano-Grosseto e la ferrovia Orte-Falconara». Un modo per poter «attivare finanziamenti altrimenti non intercettabili - ha detto Baldelli - il prossimo contratto di programma con Anas vale 44 miliardi, ci saranno buone sorprese». «Le dinamiche dei mercati - ha aggiunto il presidente di Camera Marche Gino Sabatini - impongono una visione strategica sui sistemi infrastrutturali, orientata a sfruttare la vantaggiosa posizione geografica delle Marche, potenziandone la dotazione e l’accessibilità delle infrastrutture».

© RIPRODUZIONE RISERVATA