Industria, l'economia made in Marche fanalino di coda della ripresa

Industria, l'economia made in Marche fanalino di coda della ripresa
di Claudia Grandi
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Sabato 30 Aprile 2016, 17:04
Marche peggio dell'Italia. Cala l'export, scende l'occupazione e cresce, ma meno che nel resto d'Italia, la produzione industriale. Presenta più ombre che luci il Rapporto 2015 sull'industria marchigiana realizzato da Confindustria e Banca Marche, presentato oggi ad Ancona nell'ambito del primo Forum Marche Impresa. "Registriamo una lieve crescita - dice il presidente di Confindustria Marche, Bruno Bucciarelli - ma minore di quello che ci aspettavamo e del nostro fabbisogno. Dobbiamo crescere di più, i nostri settori sono un po' tutti in difficoltà".

I dati, dunque. Nonostante il segno più, la produzione industriale, in crescita dello 0,9% rispetto all'anno precente, nel 2015 ha recuperato più lentamente rispetto all'Italia, dove l'aumento è stato dell'1,7%. Tengono, e bene, legno e mobile (+3,3%), meccanica (+1,2%), gomma e plastica (+1,2%), calzature e alimentare (entrambi i settori +0,8%), mentre sono a segno meno il settore dei minerali non metalliferi (-1,1%) e tessile-abbigliamento (-0,7%). Ancora peggio va l'export, con una flessione registrata nella nostra regione del 2,3%, in decisa controtendenza rispetto alla media italiana dove invece le esportazioni hanno registrato un segno più (+3,8%). E il confronto va male anche con il resto del Centro Italia, dove le vendite all'estero sono andate ancora meglio che nel resto d'Italia, +4%. Per l'export marchigiano il 2015 è stato un anno deludente: il peso delle esportazioni regionali sul totale nazionale è sceso infatti dal 3,1% al 3%. Il made in Marche ha perso appeal sia nei Paesi dell'Unione europea (-1,7%) sia in quelli extra Ue (-3,2%), con un calo pesantissimo dell'export verso la Russia (-30%) in gran parte frutto delle sanzioni. Meglio vanno gli Usa (+18,7%) e la Cina (+13,2%).

Male, si diceva, anche sul versante occupazione, anche se il numero degli occupati è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2014 (-0,1%): anche in questo caso il trend nazionale è stato migliore. A segnare il passo è soprattutto l'occupazione femminile (-1,2%), preoccupante anche il dato sulla disoccupazione fra i giovani che resta alta (32%) anche se meno che in Italia (40,3%) ed è comunque in calo rispetto al 2014. Nel rapporto sull'industria marchigiana non mancano comunque i segnali positivi. E' il caso dell'attività commerciale che registra un +1,3% nel 2015 rispetto all'anno precedente, con prospettive di un ulteriore recupero nel corso del 2016.
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