Fermo, si converte all'Islam e minaccia la moglie
«Se porti le mie figlie in chiesa ti taglio il collo»

Un'aula di Tribunale
di Diana Marilungo
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Mercoledì 25 Maggio 2016, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 11:52
FERMO - Maltrattava la moglie, picchiandola e minacciandola di morte se non si fosse convertita alla religione islamica cui lui stesso, ex cattolico, aveva aderito. D. Z., elpidiense di 44 anni è stato condannato dal giudice del Tribunale di Fermo a 3 anni e nove mesi. L'uomo dovrà risarcire con 35mila euro le parti civili per non aver mantenuto due figlie minori, come aveva stabilito il giudice in sede di separazione della coppia.

D. Z. era accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni e mancato mantenimento dei figli. I fatti risalgono al periodo tra il 2010 e il 2011. L'elpidiense avrebbe detto alla moglie che se avesse portato le figlie in chiesa le avrebbe «tagliato il collo e avrebbe strozzato le figlie con un velo». Minacce ripetute anche alla presenza dei carabinieri. L'accusa gli ha anche contestato di aver proseguito nella sua condotta vessatoria nei confronti della moglie anche dopo che questa nel giugno del 2010, si era allontanata dalla casa in cui viveva con il marito. Sempre nel 2010 l'aveva colpita con un pugno al volto, mandandola in ospedale (15 giorni di prognosi). Lesioni personali anche in un altro fatto avvenuto nel 2011. Infine a febbraio arriva la separazione ma l'uomo che avrebbe dovuto versare un assegno di 500 euro per il mantenimento delle due figlie non lo ha fatto collezionando anche un'altra accusa. D. Z. era difeso dall'avvocato Rosanno Romagnoli che sta attendendo le motivazioni della sentenza emessa dal giudice Cesare Marziali per valutare l'appello. Il Pm Lucia Traini aveva richiesto 3 anni e sei mesi mentre la parte civile era tutelata dall'avvocato Valeria Montecassiano.
 
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