L' indagine è durata alcuni mesi, è stata portata avanti dalla speciale Sezione “Criminalità straniera” della Squadra Mobile, di cui fanno parte anche alcune poliziotte che hanno fatto corsi specifici per gestire le prostitute, spesso sfruttate da organizzazioni senza scrupoli, per tentare di persuaderle a “cambiare vita”.
Nella rete degli investigatori anconetani non è stata una organizzazione ben delineata ma alcune persone che, a vario titolo, traevano lucro dall’ esercizio del “mestiere più antico del mondo” da parte di 4 giovani prostitute colombiane. Le 4 prostitute esercitavano in tre appartamenti dell’ anconetano, ubicati a Senigallia, Chiaravalle e Falconara, nonché in un appartamento di Trento.
I poliziotti sono risaliti alle ragazze grazie al sito internet che, in maniera più che esplicita, decantava le virtù amatorie e le specializzazioni sessuali delle prostitute: preliminari non protetti; sesso a tre; rapporti particolari etc., sottolineando di poter esaudire ogni più piccante richiesta.
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