Ancona, il papà killer al famoso psichiatra Meluzzi: «Con lei non parlo»

Ancona, il papà killer al famoso psichiatra Meluzzi: «Con lei non parlo»
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Domenica 28 Settembre 2014, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 12:55
ANCONA - Luca Giustini, il ferroviere di Ancona che a ferragosto ha ucciso a coltellare la figlioletta di 18 mesi, rifiula l'incontro con Alessandro Meluzzi.

Meluzzi è arrivato ad Ancona per conto della moglie del ferroviere, ormai schierata contro il marito. Giustini però si è rifiutato di incontrare lo psichiatra e noto personaggio Tv. Consulente della parte offesa rappresentata dall'avvocato Maila Catani, ha raggiunto l'ospedale regionale di Torrette per incontrare l'uomo accusato di aver ucciso Alessia, la figlioletta di appena 18 mesi massacrata con 30 coltellate.



Quando il luminare torinese si è presentato ai medici anconetani, gli è stato consegnato un foglio sottoscritto da Giustini e dal suo avvocato Alessandro Scaloni. Uno scritto attestante che il collemarinese non era disponibile a parlare con lui, nonostante fosse in veste di consulente della famiglia Bedini.



Alquanto perplesso Meluzzi, che ha commentato: «Ho trovato sorprendente questo modo di procedere. Devo dire che in 35 anni non mi era mai accaduto nulla di simile e credo che questo non sia funzionale nemmeno per Giustini. Nessuno può essere costretto. Ma anche questo, senza dubbio, è un indicatore diagnostico. Mi viene in mente il comma 22 del protocollo della Marina Militare statunitense dove si legge che chi si sottrae alle missioni in volo perché si dichiara pazzo, pazzo non è».



Quali sarebbero le condizioni cliniche di Giustini al momento? «Ho visionato la sua cartella clinica - prosegue Meluzzi - e da quello che ho visto non ci sono elementi che mi facciano pensare ad uno psicotico».

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