ANCONA La fuoriuscita di Aeroitalia dal Sanzio, dove non gestisce più dal primo aprile i voli di continuità territoriale, si sta completando con il pagamento delle ultime pendenze, che avevano indotto nei giorni scorsi Ancona International Airport a rivolgersi al tribunale di Ancona ottenendo dal giudice civile un decreto ingiuntivo.
Fatture non pagate
In ballo c’erano fatture non pagate per circa 250 mila euro, relative sia a tasse aeroportuali (per le quali la società di gestione del Sanzio fa da semplice sostituto d’imposta incassando per conto dello Stato) che a servizi di handling, il carico e scarico di bagagli dai velivoli della compagnia.
«Abbiamo ricevuto il decreto e immediatamente pagato, non c’era bisogno di arrivare in tribunale, bastava che ce li avessero chiesti, erano somme dovute», minimizzava ieri la questione l’Ad di Aeroitalia Gaetano Interieri.
Ancora tutta da appianare invece l’altra vertenza ancora aperta tra la compagnia aerea (stavolta nel ruolo di creditrice) e l’Atim, l’agenzia regionale per il turismo, per il contratto di marketing e promozione della campagna Let’s Marche da 750 mila euro non andato a buon fine. Aeroitalia in questo caso ha ottenuto già dal 25 gennaio scorso un decreto ingiuntivo da 305 mila euro (per la prima fattura non pagata da Atim) immediatamente esecutivo. L’agenzia regionale guidata da Marco Bruschini aveva chiesto il 7 marzo scorso la sospensione dell’immediata esecutività, per evitare che - trascorsi 120 giorni dall’emissione del decreto e dunque a partire da fine maggio prossimo - Aeroitalia possa procedere con azioni esecutive mettendo le mani su conti correnti o beni dell’agenzia regionale Atim.
Il giudice del tribunale civile di Roma si era riservato la decisione sulla richiesta di sospensiva di Atim, ma da allora non si è pronunciato. Forse lo farà entro lunedì prossimo, quando scadrà il termine assegnato ad Aeroitalia per costituirsi nel processo di merito sull’opposizione di Atim al decreto ingiuntivo.