Latina, Zingaretti: «Se vince Enrico la vita delle persone migliora»

Latina, Zingaretti: «Se vince Enrico la vita delle persone migliora»
di Monica Forlivesi
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Mercoledì 20 Aprile 2016, 12:04
LATINA - Il vuoto e l'abbandono dell'ex garage Ruspi riempito da centinaia di persone. Rimbomba la voce del presidente della Regione Nicola Zingaretti: «Qui non parliamo della vita di Enrico Forte, qui parliamo del futuro di questa città e della sua gente». L'ex garage Ruspi è il luogo scelto dal candidato sindaco del Pd, «un posto spento da anni - sottolinea - abbiamo tolto ieri la catena all'ingresso di questo spazio, perché noi vogliamo togliere le catene che hanno imprigionato questa città, i suoi spazi, i suoi cittadini. Questo non è un luogo scelto a caso, è uno degli edifici storici, ed è un emblema: quando sarò sindaco restituirò tutti gli spazi non utilizzati a Latina. Ripartiremo all'insegna della “rigenerazione”: abbiamo tantissimo, un patrimonio enorme abbandonato. Dobbiamo lasciarci alle spalle il concetto che, per fare qualsiasi cosa a Latina si debba per forza chiedere un favore a qualcuno. E' arrivato il momento di vivere in un modo nuovo».
Il grande locale brulica di persone, i candidati delle liste che sostengono Enrico Forte, militanti storici della sinistra, l'onorevole Sesa Amici, l'assessore regionale Rita Visini, il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, tanti volti nuovi e qualche deluso del centrodestra. Il presidente Zingaretti sottolinea: «Sono qui da militante, al fianco di Enrico perché lo conosco, so cosa può dare - prosegue con un filo di voce che lo sta abbandonando - Se vince Enrico la vita delle persone cambia, e cambia in meglio». Scatta il gioco di parole involontario: «Enrico è forte, ha il vento in poppa, ce la faremo. Se vuoi andiamo a fare volantinaggio insieme subito - sorride, poi si rivolge al pubblico - perché accanto a lui serve un popolo di belle persone, per scrivere una pagina storica per una città che ha immense risorse ma che ha avuto una pessima politica».
Una battaglia difficile, una posta in gioco alta, amministrare la città capoluogo, una città lasciata sofferente da due amministrazioni cadute anzitempo, martoriata da inchieste e devastata da una gestione della cosa pubblica e del territorio che hanno lasciato ferite profonde. Zingaretti parla poi di sanità, dei debiti trovati in Regione, della lenta risalita. «Lo so - dice - la strada è lunga, ma tanto è stato fatto». Il titolo dell'incontro è “La Regione per Latina”, il governatore sottolinea che ora i pendolari hanno treni nuovi, posti a sedere, aria condizionata, parla di una Regione in grado di ottenere e spendere tutti i fondi europei disponibili. E aggiunge che la vera battaglia è «sconfiggere la sfiducia della gente nei confronti della politica, tanto votare uno o l'altro non cambia niente... Non è così, dobbiamo convincerli che non è così, che si può cambiare. Durante le campagne elettorali chi non ha idee e chi non ha storia si presenta sui palchi a fare l'elenco delle cose che non vanno. Chi si candida ha il dovere di indicare le soluzioni e di assumersi la responsabilità di realizzarle. Io ricordo il mio programma, punto per punto lo stiamo realizzando, abbiamo ancora due anni per farlo. Enrico farò lo stesso qui, per questa comunità che se lo merita».
Il microfono passa al candidato sindaco, che chiarisce subito, rispetto al passato: «Noi non vogliamo sbandierare fantomatiche filiere di governo come fece il centrodestra, noi diciamo che qui ci sono delle persone serie che si assumono degli impegni concreti. Un esempio: questa mattina la giunta regionale ha approvato due milioni e mezzo di euro per le città di fondazione, tra le quali ovviamente c'è Latina. Questo è perché deve essere chiaro che noi non siamo contro la storia della città, contro il suo passato, siamo per ricomporla e per guardare al futuro, siamo per creare opportunità, abbiamo delle grandi sfide da affrontare, iniziando dall'economia del mare, dalla portualità, il lavoro, che non deve essere materia di scambio con qualche politico». Parla di sanità: «Latina ha bisogno di un nuovo ospedale, di un Dea di II livello, quello che ha cancellato la Polverini e inserito di nuovo il presidente Zingaretti. E poi, in Comune, serve una macchina amministrativa trasparente, fino ad oggi è stata opaca. Dobbiamo ridare il sorriso a questa città soffocata dal ghigno del potere. Dobbiamo ritrovare l'orgoglio di essere di Latina e dobbiamo dare un futuro ai nostri figli e ai nostri nipoti. Noi siamo la buona politica, quella che non conosce scorciatoie. Ve lo dimostreremo».