Dagli uffici comunali garantiscono che i vasi non sono costati nulla, perché erano già di proprietà del Comune e inutilizzati, così come gli interventi che sono stati effettuati dal servizio ambiente e giardini e quindi a costo zero. Resta, però, lo strascico della situazione ancora una volta irrisolta.
«Apprendiamo spiega l'assessore ai Servizi Sociali Patrizia Ciccarelli anche questa volta con rammarico che la soluzione da noi individuata non ha funzionato. Purtroppo, come avevamo preannunciato, non possiamo prendere misure diverse e definitive perché l'area è vincolata in quanto l'ex mercato coperto di via Don Morosini è un edificio storico di Latina. L'unica possibilità che abbiamo è coprire le scale con barriere rimovibili come, appunto, i vasi». Non è la prima volta, infatti, che si tenta di allontanare i senzatetto da quelle scalinate. Nel mese di agosto il Comune aveva già sgomberato l'area e, con l'aiuto dei medici della Asl, trasferito i tre individui nel dormitorio di via Aspromonte. Lì erano stati lavati, puliti, rivestiti, avevano ricevuto la colazione e le cure mediche necessarie ed il servizio Latina Ambiente, nel frattempo, aveva provveduto a ripulire l'area.
«Il braccio di ferro a cui purtroppo dobbiamo sottostare continua l'assessore Ciccarelli - è iniziato quel giorno. Due di loro hanno approfittato della soluzione proposta ad agosto, l'altro è invece tornato ad occupare l'area poche ore dopo. Con i Servizi Sociali abbiamo censito in totale cinquanta persone che vivono in condizioni simili ed ognuna di loro presenta una situazione a sé. Ci sono persone con cui stiamo lavorando per rendere realtà i rimpatri, ad esempio, ed altre come il clochard in questione che è stato segnalato al Centro di Salute Mentale perché rifiuta ogni genere di aiuto e non vuole dormire in spazi chiusi». Il vaso rovesciato è stato rimesso al suo posto ed è stata applicata una sbarra di ferro che dovrebbe evitare ulteriori spostamenti dei vasi.
Intanto il comitato dei commercianti Latina Centro propone un'altra soluzione: «Si potrebbe istallare una chiusura da cantiere e, magari, abbellirla con un telone pubblicitario: così si otterrebbe la salvaguardia dell'area a costo zero poiché i costi dell'operazione sarebbero a carico di chi poi usufruisce dell'area pubblicitaria. Siamo disposti a prenderci in carico l'operazione».
Poi l'affondo dell'associazione: «Per poter concertare l'intervento, però, dovremmo poter incontrare l'amministrazione comunale, cosa che ad oggi non ci è riuscita pur avendo più volte richiesto appuntamenti sia per discutere della nostra idea di centro città sia per proporre il nostro progetto di Natale».