Susi hub apre le porte: «Un passo verso il futuro»

Susi hub apre le porte: «Un passo verso il futuro»
di Vittorio Buongiorno
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Sabato 10 Settembre 2022, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 12:25

Susi Hub ha aperto le porte. Ieri pomeriggio. Il nuovo spazio non-solo-commerciale realizzato dalla famiglia Pistilli nell'ex palazzina Porfiri lungo corso della Repubblica a due passi da piazza del Popolo è realtà. Dopo oltre tre anni di lavori - il cantiere era stato aperto nel maggio del 2019 - ieri dalle 18 alle 24 clienti e curiosi (rigorosamente con invito) hanno varcato l'ingresso. Oggi si bissa, sempre fino a mezzanotte.

«Poi da martedì - racconta Andrea Pistilli - il negozio funzionerà mattina e pomeriggio con il normale orario di apertura».
Senza tradire l'emozione Pistilli ha supervisionato l'apertura. «E' uno spazio che guarda al futuro, una porta sul futuro, speriamo che serva a contribuire al rilancio della nostra città» dice a caldo. «Penso sempre a quello che accadde vent'anni fa quando fu pensata e poi realizzata la pista ciclabile per il mare. Cambiò le abitudini di Latina. Ecco vorrei che accadesse lo stesso con questo spazio».

Un negozio ma non solo. Lo spazio commerciale al piano terra e al primo piano è avveniristico, propone marchi di grido e anche novità di tendenza.

Ma non è solo questo. Al secondo piano c'è uno spazio per le mostre, si parte con una personale di Mirco Campioni, bolognese, emergente che si sta facendo un nome con le sue riletture dei personaggi di Star Wars e di altre saghe cinematografiche. Poi al terzo piano lo spazio eventi. Ieri c'era la brigata di Marco Cifra a curare il primo catering, poi si vedrà. «L'idea è fare qualcosa di nuovo, qualcosa che qui non c'è ancora» dice Pistilli senza svelare i suoi progetti. Insomma un hub, come dice il nome, il fulcro, il centro di tutto, il volano di un gruppo imprenditoriale che da cinquant'anni ha contribuito a fare la storia del capoluogo. Andreina e Claudio Pistilli adesso hanno passato il timone ai figli, «ma lo spirito è rimasto lo stesso di allora», Andrea lo ripete come un mantra, la stessa voglia di creare qualcosa che non c'è e «contribuire a far crescere questa città che ci ha dato tanto».

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