Sindacato in lutto, morto l'ex segretario della Cgil pontina Michele Bonacci

Michele Bonacci
di Giovanni Del Giaccio
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Martedì 20 Giugno 2017, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 18:53
Si è spento a 70 anni Michele Bonacci, segretario all'inizio degli anni '90 della Camera del lavoro della Cgil di Latina, poi segretario nazionale del "Nidil", dedicato alle nuove identità e al precariato. «Chiudo un contratto nazionale e smetto» aveva promesso lasciando la conduzione della Cgil pontina e approdando a quel settore che si sarebbe occupato di precari, partite iva e altre figure ancora oggi al centro del dibattito.

Aveva smesso davvero, continuando a fare qualche apparizione su facebook ma lasciando sia il mondo sindacale sia la vita pubblica. Aveva prevalso il suo animo riservato e così è stato fino all'ultimo, quando in pochi sapevano della sua malattia che negli ultimi giorni si è aggravata fino al decesso di qualche ora fa, all'hospice dell'Icot di Latina.

Michele Bonacci era nato a Calvi Risorta, in provincia di Caserta, era un insegnante e nel mondo del sindacato della scuola aveva iniziato la sua carriera nella Cgil, a Brescia. Arrivato a Latina aveva diretto il sindacato in uno dei periodi più bui per la provincia, quello dell'uscita dalla Cassa del Mezzogiorno. Insieme ai colleghi di Cisl e Uil si era battuto per il cosiddetto "Progetto Latina", un modello di rilancio sostanzialmente disatteso. Tra le principali vertenze affrontate quella della chiusura della Goodyear a Cisterna, ma si deve anche a una sua intuzione la creazione del centro per immigrati "Al Karama".  

Memorabile lo sciopero generale del '96, quando dopo una notte di coliche renali si presentò in piazza del Popolo imbottito di antidolorifici e quasi piegato su se stesso, ma tenne ugualmente il suo discorso.  Michele Bonacci è stato un grande protagonista della vita sindacale e politica di quegli anni e gli piaceva ricordare, anche di recente, il giorno in cui a Latina arrivarono sia Bruno Trentin sia Sergio Cofferati per due iniziative della Cgil. 

Le esequie si svolgeranno, in forma privata, nel Paese d'origine ma ancora non sono state fissate.
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