La terza Corte d'assise d'appello, nella tarda serata di ieri e dopo oltre 7 ore di camera di consiglio, ha ridotto a 24 anni e mezzo la condanna inflitta a Roberto Bandiziol e Marino Cerasoli, ritenuti dall'accusa i mandanti dell'omicidio. Assoluzione, invece, per il terzo imputato, Cataldo Patruno, con la formula 'per non aver commesso il fattò. Nei confronti dell'uomo è stata disposta l'immediata scarcerazione. La riduzione delle condanne per Bandiziol e Cerasoli è stata motivata con la concessione delle attenuanti generiche equivalenti rispetto all'aggravante della premeditazione contestata, e con l'esclusione del reato di accensioni ed esplosioni pericolose. Del Prete fu trovato nella sua auto a pochi passi da casa, ucciso da due colpi di pistola. Il movente, per l'accusa era da individuare nella richiesta di restituzione di un prestito.
L'esecutore materiale, Tommy Maida, è stato condannato in via definitiva a 16 anni e 8 mesi. Per l'accusa Del Prete aveva prestato circa 200 mila euro a Cerasoli e insisteva per riaverli indietro. Bandiziol e Cerasoli inizialmente avevano contattato due persone per sequestrare e spaventare Del Prete; solo in un secondo momento maturò la decisione dell'omicidio, per il quale Maida - l'esecutore materiale - fu retribuito con 20 mila euro. Insieme con Maida sotto processo finì anche un secondo uomo, Giampiero Miglietta, che prima del verdetto di primo grado si uccise in carcere.
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