Nautica frenata dalla burocrazia, anche portare gli yacht in mare diventa un'odissea

Nautica frenata dalla burocrazia, anche portare gli yacht in mare diventa un'odissea
di Antonello Fronzuto
2 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Febbraio 2018, 16:21 - Ultimo aggiornamento: 16:22
Cantieristica e nautica da diporto, un tempo trainanti per l'intera provincia di Latina, stentano a ripartire. È quanto è emerso durante il convegno Blu Economy e diportismo organizzato da Feneal Uil, in collaborazione con il cosind Sud pontino. Al limite del surreale la vicenda che sta coinvolgendo l'azienda C.N. Group di Castelnuovo Parano.

«Siamo riusciti a riportare il marchio Azimut nel Basso Lazio hanno raccontato Domenico Riccardelli, consigliere comunale di Minturno e socio, accompagnato dal capo cantiere Benedetto Zaritto ed abbiamo commesse per 10 imbarcazioni da 32 metri, di cui 3 già realizzate. Ogni volta, per portarle fino al porto di Formia, dobbiamo arrivare al Garigliano per aggirare i ponti della superstrada e poi, a Formia, attraversare l'intera via Vitruvio a raso dei palazzi».

Situazione critica che diventerà però insormontabile nel caso di una nuova linea. «Ci è stata proposta la produzione di imbarcazioni da 40 metri. L'unica soluzione è trovare un'area attrezzata direttamente sul mare a Gaeta. L'avevamo individuata nei cantieri Italcraft, ma la proprietà ha dato risposta negativa. Ci siamo appellati al sindaco Mitrano perché trovi un altro spazio, considerando che saranno assunti circa 80 dipendenti per 5 anni».

Un'occasione persa per i lavoratori espulsi dal ciclo produttivo dell'Italcraft, ridotto dopo la crisi al solo rimessaggio. Il tanto atteso rilancio della produzione infatti per ora non è avvenuto ed i dipendenti sono rimasti gli stessi nonostante l'accordo sindacale con i subentranti, l'imprenditore romano Giorgio Bocchi prevedesse altro. Ma è solo la punta di un iceberg che ha spiegato il segretario organizzativo di Feneal Uil al contrario di quanto succede nel resto d'Italia non vede ripartire i siti che erano affidati a Cantieri Navali del Golfo e Top Industria ed altri ai 25 Ponti.

«Il piano della cantieristica che prevede solo 6 metri di altezza per le strutture leggere ha insistito il rappresentante di Confindustria Luca Simeone, amministratore della Base Nautica Flavio Gioia è del tutto inutile». Il rilancio è affidato ora al polo nautico del distretto Riviera d'Ulisse, promosso in un protocollo sottoscritto sabato dal segretario generale di Feneal Uil Salvatore Pastore e dal presidente del consorzio industriale Salvatore Forte che prevede la nascita di un brand specifico. Sono chiamati ad aderire gli imprenditori e le forze sociali dell'intera provincia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA