Latina, una rivoluzione in salita: il primo anno di Coletta dalla A alla Z

Latina, una rivoluzione in salita: il primo anno di Coletta dalla A alla Z
di Vittorio Buongiorno
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Lunedì 19 Giugno 2017, 18:56 - Ultimo aggiornamento: 19:23

Un anno fa Damiano Coletta marciò sul Comune alla testa di qualche migliaio di persone. Oggi, un anno dopo, è alle prese con mille problemi, piccoli e grandi, e tra i suoi sostenitori serpeggia il malumore. La sua elezione è stata una rivoluzione, ma la strada è in salita. Lui non demorde, non ha la bacchetta magica ma la voglia di lavorare è immutata. Come tutti i capitani o i direttori, ha bisogno della squadra o dell’orchestra. Quindi, ecco cosa ha funzionato, cosa no, e cosa andrà rivisto a settembre, come per gli studenti rimandati.

Autobus - La gara per il trasporto pubblico locale era in proroga da sei anni. Ora da sette. Vedi la voce: Tempi (Lenti). 

Buche - Nessuno vuole che tornino le asfaltature pre-elettorali, ma un piano di rifacimento del manto stradale delle vie cittadine e dei borghi, quello si che serve, con priorità e tempi. E’ stato annunciato, per ora non si è ancora visto. Troppe strade sono un colabrodo.

Comunicazione - E’ stata monocorde, target identico per fatti eclatanti e risvolti insignificanti. Si può fare di più.

Decoro urbano - E’ operativo un tavolo per valutare progetti e idee, un piano di riforestazione cittadina come mai se n’erano visti, perfino avviato con l’aiuto di volontari e studenti, ma... Vedi la voce Erba (alta).

D’Annunzio, Teatro - E’ l’ultimo caso spinoso. L’assessore alla Cultura ha annunciato l’intenzione di affidare la gestione del D’Annunzio ai privati tramite un bando. Giusto? Sbagliato? Si parte dal presupposto che non ci sono soldi. Antonella Di Muro ha scelto una soluzione semplice semplice, serviva un colpo di genio.

Erba (alta) - Un disastro. Giardini incolti, viali dall’aspetto trasandato, la primavera è stata fatale. Era questo il Decoro urbano (vedi la voce) che intendevano i cittadini. Peccato. E’ inaccettabile che una gara resti ferma per sei mesi e che ce ne vogliano altrettanti per aggiudicarla, serviva il pressing dell’assessore Lessio sugli uffici. Bisogna darsi da fare.

Europa - L’assessore Cristina Leggio lavora sodo, c’è in ballo il “Progettone” da 18 milioni ma soprattutto si punta ai fondi europei: sa che senza non andremo da nessuna parte.

Finanze - L’assessore Giulio Capirci ha fatto i salti mortali, un lavoro oscuro per rimettere i disastrati conti in ordine. Ci vuole tempo, continuare così.

Giardinetti - Verranno intitolati a Falcone e Borsellino nella ricorrenza dell’attentato di via D’Amelio. La decisione del sindaco e il dibattito che ha scatenato hanno consentito di svelare il falso storico del ripristino di quel nome fatto da Ajmone Finestra. L’allora sindaco ha taciuto che l’intitolazione al fratello del Duce era stata revocata dai fascisti stessi, nel 1943, appena sette giorni dopo la destituzione del duce da parte del Gran Consiglio. La città volta pagina.

Legalità - E’ stato un cavallo di battaglia, un anno fa. Coletta e l’assessore Briganti su questo non si sono spostati di un millimetro.

Mare - Partenza lenta, lentissima, quasi ferma. Chioschi ancora latitanti, passerelle ancora rotte, parcometri appena messi e già non funzionanti. Uniche consolazioni, è cambiato il senso unico e l’acqua è pulita. Si deve fare molto di più anche nel coinvolgimento delle realtà produttive. Assessore Costanti dove sei?
Necessità e virtù - Così concentrati sui grandi temi, Coletta e assessori sono apparsi poco lucidi sulle questioni contingenti. Vedi le voci Erba (alta) e Mare.

Piste ciclabili - Altro cavallo di battaglia, ma passato un anno è andata in porto solo la riproposizione del progetto per la pista pedonale su via del Lido. Il progetto di Italia Nostra per quattro piste lungo gli assi cittadini c’è, bisogna accelerare.

Regole - La grande novità. Finalmente approvati regolamenti su Videosorveglianza, Sponsorizzazioni e patrocini: nessuno ci aveva mai pensato. Nuove regole anche per i dipendenti, l’ha annunciato l’assessore Costanzo. Vedi alla voce Legalità. 

Rifiuti - Punto dolentissimo. Latina Ambiente è fallita per i debiti accumulati in passato, curioso che sotto la gestione dei commissari liquidatori ha cominciato a produrre utili. Ma per pulire il capoluogo serve altro. Già, ma cosa? Una ditta da individuare con una gara, o un’azienda speciale come vorrebbe l’amministrazione Coletta? Lo scopriremo, ma che si faccia in fretta.

Servizi sociali - In quello che in passato era uno dei settori più critici è filato tutto liscio. L’assessore Patrizia Ciccarelli ha fatto squadra e in silenzio ha risolto le questioni più spinose a tempo di record. Gara appaltata, perfino il passaggio del personale dalla vecchia società alle nuove, che in passato era stato fonte di attriti inauditi, è stato chiuso in cinque minuti davanti all’ufficio del lavoro. Chapeau.

Slogan - «Non vogliamo voltare pagina ma cambiare il libro», fantastico, aiutò sindaco e Lbc a centrare l’obiettivo. Ma per cambiare libro bisogna scriverlo e come dice Pennacchi si fa una fatica dell’anima.
Tempi (lenti) - Abbiamo sotto gli occhi la stessa, vecchia, indolente Latina che ci metteva mesi, anni, decenni ad affrontare i problemi senza mai risolverli. Le Terme, la metro, la nuova Procura, via Massaro. 

Urbanistica - Un mistero. Con i piani particolareggiati annullati ancora sub iudice davanti al Tar non ci sono stati atti nuovi, ma solo annunci da parte dell’assessore Buttarelli. Restiamo in attesa.

Viabilità - La grande scommessa è via Massaro, ma se il finanziamento del progetto (8 milioni) andrà in porto ci vorranno anni. Nel frattempo ci sono un sacco di cose da fare.

Ztl - E’ tutto come prima, e, viene da dire: meglio così.

La creazione dell’isola pedonale e della zona a traffico limitato è un punto di non ritorno, ma non ci si può fermare qui.

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