Latina, giorno della memoria: domani dieci deportati dai nazisti insigniti della Medaglia d'onore

Il prefetto Pierluigi Faloni
2 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Gennaio 2015, 10:08 - Ultimo aggiornamento: 10:11
LATINA - Per rendere merito al sacrificio agli italiani civili e militari deportati dai nazisti durante il secondo conflitto mondiale, domani in occasione dela Giornata della Memoria, il prefetto Pierluigi Faloni consegnerà a dieci di loro la Medaglia d'onore durante una cerimonia al Teatro Cafaro che avrà inizio alle 11 L'onorificenza viene concessa dalla Presidenza della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia della guerra durante la seconda guerra mondiale.



Al Cafaro, dopo i saluti del sindaco Giovanni Di Giorgi, della presidente della Provincia Eleonora Della Penna e del Prefetto Pierluigi Faloni, ci sarà un intervento della giornalista del Messaggero Claudia Terracina. Seguirà la proiezione del video "Schegge di memoria" realizzato dall'Associazione "Un ricordo per la pace" di Aprilia.



Sono dieci i cittadini che verranno insigniti della medaglia d'onore: Sisto Gasparotto, 91 anni, di Cisterna, deportato in Germania dal settembre '43 all'aprile del '45; Ciro Bisbiglia, 94 anni tra pochi giorni, nato a Gaeta e deportato quando era militare nel campo di Trier dal settembre 43 al maggio '45; Angelo D'Urso, formiano, 85 anni, civile arrestato e detenuto dai nazisti a Minturno per due mesi nel 1944; Apostolo Fusco, 92 anni, deportato a Weimar dal settembre '43 al luglio del '45; Adio Pocaterra, nato a Migliarino in provincia di Ferrara nel 1924 e residente a Latina, deportato a Nordhausen dal settembre '43 all'agosto 45; insigniti anche gli eredi di cinque militari deportati che sono deceduti: i gaetani Stefano Ciaramaglia, Giovanni Colaruotolo e Angelo Martone, l'Itrano Luciano Mariotti e Raffaele Valente.



Nell'occasione il Comune di Cisterna rende omaggio al suo concittadino Sisto Gasparotto che vive con la famiglia a Prato Cesarino. Nato il 17 agosto del 1923 a Casarsa della Delizia (Pordenone), a soli dieci anni, al seguito dei genitori, delle 3 sorelle e 8 fratelli, raggiunse la terra pontina. Circa otto anni più tardi partì come bersagliere per il nord d’Italia fino al giorno dell’armistizio, l’8 settembre 1943, quando fu fatto prigioniero e deportato in vari campi di concentramento nazisti. Qui, identificato con la matricola numero 104663, lavorò in miniera, in una fabbrica di componenti per bombe atomiche, in un grande deposito di missili sotterraneo.



Dovette subire varie sofferenze fisiche, per la fame, il freddo, le percosse, come pure numerose umiliazioni: una volta fu lasciato in mezzo alla neve per circa cinque ore nudo insieme ad un gruppo di prigionieri. Per lui la prigionia finì quando le truppe americane irruppero nel campo di concentramento ma ci vollero altri 66 giorni di viaggio attraverso l’Ungheria, la Polonia, l’Austria e infine l’Italia, prima di tornare a Cisterna il 1° settembre 1945.



Da quel giorno la vita riprese, sposò Aurora Monte con la quale ebbe i figli Giovanna, Gianfranco, Paola e Alessandra.



Gasparotto è già stato insignito della Croce al Merito di Guerra il 21 aprile 1960. Martedì, per la consegna della Medaglia d’Onore della Presidenza della Repubblica, in rappresentanza del Comune di Cisterna di Latina, ove Gasparotto risiede, ci sarà sua nipote, il consigliere comunale Michela Ruzzini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA