Latina, nuove regole in Comune: vietati gli incarichi esterni e uso controllato dei cellulari di servizio

Il Municipio di Latina
di Andrea Apruzzese
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Aprile 2016, 18:20
LATINA – Rispetto delle regole. Sempre, in ogni aspetto della vita amministrativa. Per il commissario straordinario del Comune di Latina, Giacomo Barbato, è il primo comandamento. Ecco allora nuovi regolamenti, che Barbato ha approvato con propria delibera, questa volta relativi strettamente alla vita e all’attività dei dipendenti dell’amministrazione comunale di piazza del Popolo.

Il primo è relativo alla possibilità di lavori e prestazioni esterne all’amministrazione per i dipendenti. Prestazioni che da sempre apposite norme nazionali vietano, o regolamentano, per i dipendenti che siano a tempo pieno e a tempo indeterminato, mentre sono possibili, con alcune limitazioni, per quelli al 50% o meno. Barbato ha voluto ribadirlo, varando il regolamento alla luce delle nuove normative, evidenziando «la necessità di recepire le suddette norme mediante l’approvazione di un apposito regolamento comunale, in modo che l’esercizio di tali attività non determini situazioni di conflitto di interesse o ipotesi di incompatibilità». Così, per i dipendenti a tempo totale è impossibile esercitare attività commerciali, artigianali, industriali, professionali autonome, instaurare altri rapporti di lavoro subordinato, assumere cariche in società di capitali o di persone, in fondazioni o enti a scopo di lucro, ricevere incarichi da privati che abbiano avuto nel biennio precedente un interesse economico in decisioni o attività inerenti l’ufficio; divieti che valgono anche per i periodi di aspettativa o congedo. C’è poi l’ampio capitolo del conflitto di interessi, tale per cui non possono essere conferiti incarichi che possano generarlo. Solo per i dipendenti con prestazioni pari o inferiori al 50% è quindi possibile svolgere altre prestazioni di lavoro, ma anche in questo caso non devono essere incompatibili o tali da generare conflitti di interesse, e per questo, pur non essendo necessaria un’autorizzazione, il dipendente che intenda svolgere un’altra attività sarà comunque tenuto a informare l’amministrazione. Né, infine, possono essere conferite consulenze anche a ex dipendenti, che però nell’ultimo anno di servizio abbiano svolto incarichi nello stesso ambito.

Un altro regolamento interno è relativo invece all’assegnazione e all’uso di telefoni cellulari di servizio, tema che negli anni aveva suscitato diverse polemiche per i costi. A esserne dotati d’ufficio saranno sindaco e assessori e presidente del Consiglio, oltre a segretario generale, direttore generale e dirigenti, che dovranno utilizzarlo «in modo strettamente pertinente alla propria attività lavorativa o carica istituzionale». In casi particolari, potranno essere attivati anche per funzionari per esigenze particolari. Quattro le diverse fasce di abilitazione chiamate, che vanno dalle sole chiamate verso la rete mobile del Comune (F1), a quelle verso tutti (F4). La chiamata «deve rispondere a criteri di effettiva necessità e urgenza» e la durata «deve essere la più breve possibile, dando preferenza all’invio di messaggi di testo in caso di brevi comunicazioni». Se si vogliono fare chiamate personali, bisogna accettare la fatturazione separata a proprio carico, tramite un codice da anteporre al numero. Sono previsti controlli e, in caso di abusi che generino addebiti per l’ente, l’assegnatario dovrà risarcire il Comune, fatte salve eventuali responsabilità penali e disciplinari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA