Tentativo in extremis di salvare la Latina Ambiente: si va verso il concordato

L'avvocato Arnaldo Falconi
di Monica Forlivesi
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Giovedì 21 Aprile 2016, 09:31
Per Latina Ambiente si punta dritti al concordato e si tenta di allontanare l'ipotesi fallimento. Ma come? La società sembrava destinata a morire. Ieri la giornata decisiva, assemblea dei soci e sul piatto tre ipotesi: una quasi impossibile ricapitalizzazione, un concordato o una vendita di quote a un terzo. Al termine dell'incontro Michele Albertini il sub commissario del Comune, l'ente è socio di maggioranza della partecipata con il 51%, parla di una riunione tranquilla: «Abbiamo dato mandato pieno al collegio sindacale di preparare le carte da presentare all'udienza in tribunale del 12 maggio facendo il possibile per garantire il patrimonio societario, i lavoratori, i fornitori e ovviamente i due soci». Si profila l'ipotesi del concordato? «Non spetta a noi, spetta all'organo gestionale, se le carte lo consentono credo che lo presenteranno. Il mandato a garantire il patrimonio societario è stato pieno da parte di entrambi i soci (Comune e Daneco Impianti, ndr)».

Già, le carte. Il presidente del collegio sindacale, Bernardino Quattrociocchi, che gestisce la società da fine estate quando non è stato rinnovato il consiglio di amministrazione, ha chiesto il parere all'avvocato Arnaldo Falconi, esperto di diritto concorsuale e crisi d'impresa. Falconi ha accettato l'incarico di assistere la partecipata nel procedimento prefallimentare senza richiedere alcun compenso mettendo a disposizione le proprie competenze ritenendo la questione «di delicata rilevanza per l'intera comunità urbana». Al consulente viene posto uno specifico quesito: se sia facoltativo o doveroso esperire un'azione giudiziaria nei confronti del Comune di Latina per recuperare un maxi credito, oltre 22 milioni di euro. Il parere è chiaro: “Ritengo che la proposizione dell'azione sia un atto dovuto, specie perché rigorosamente improntato a una gestione a finalità conservative del patrimonio sociale”. Recuperare il credito è necessario per recuperare la funzionalità operativa della società, e l'avvocato suggerisce di farlo attraverso un'ingiunzione di pagamento. Secondo Falconi ci sono i presupposti per seguire il percorso concordatario, sostiene infatti: “Mi sembra possano agevolmente esservi, tanto per una ipotesi di piano liquidatorio quanto, soprattutto, per un piano in regime di continuità aziendale. Piano supportato da un parallelo programma di medio termine per il recupero dell'ingente creditoria con la quale soddisfare il ceto concorsuale».

Il concordato consentirebbe finalmente di fare una valutazione dei crediti definitiva, visto che c'è una notevole discrepanza tra quanto ritiene di dover avere la società e quanto ritiene di dover pagare il Comune. Non solo, Latina Ambiente potrebbe continuare ad avere contratti con pubbliche amministrazioni e di partecipare a nuove procedure di affidamento di contratti pubblici, non dimentichiamo che è proprio di due giorni fa la pubblicazione degli atti di gara relativi all'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti da parte del Comune di Latina, bando per un valore di quasi 119 milioni di euro in sette anni.