L'ingegnere pontino con la passione dei numeri che lavora e tifa per la Ducati

Marco Pattrao
di Giuseppe Baratta
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Domenica 10 Dicembre 2023, 16:14

«Ho mollato tutto e sono corso a Borgo Panigale perché la sfida di lavorare in un'azienda come Ducati era molto accattivante per me». Marco Pattaro, 39 anni, è un ingegnere di Latina che sta dando il suo contributo ai progetti della casa motociclistica bolognese, una vera e propria icona italiana di stile e tecnica nel panorama mondiale.

«In azienda stavano cercando una figura che potesse essere inserita tra la parte business e il reparto tecnico di information and technology e così, visto che il mio curriculum era in linea con le richieste, ho svolto una lunga serie di colloqui fino alla chiamata vera e propria che è arrivata a gennaio 2022, quando eravamo ancora nella lunga coda del periodo Covid, e così ho mollato Latina per trasferirmi nel bolognese. Prima sono rimasto per un mese intero in un bed & breakfast ad Ansola nell'Emilia, da lì mi spostavo per andare in azienda fino a quando poi non ho trovato una sistemazione definitiva proprio a Borgo Panigale, nei pressi dello stabilimento Ducati». Marco Pattaro è specializzato nei sistemi Sap, un sistema informativo che necessita di grande preparazione per essere gestito poiché è stato concepito per rendere più efficiente l'azienda attraverso la gestione dei dati.
«Fino all'età di 26 anni sono rimasto a Latina per gli studi della triennale, poi ho fatto il pendolare per un periodo prima di trasferirmi a Roma dove mi sono laureato in ingegneria informatica e sono rimasto nella Capitale per circa nove anni, poi sono tornato a Latina dove ho lavorato da casa nel periodo Covid per un'azienda in ambito Sap - racconta Marco - A Latina torno sempre con piacere, ho molti amici molti dei quali del periodo delle scuole superiori: ho frequentato il liceo scientifico Grassi e ho tanti bei ricordi di quegli anni». Marco, che è un ingegnere informatico, in realtà non era un grande appassionato di motocicli, ma in poco tempo è stato letteralmente rapito dal suono del motore Desmo.
«In realtà devo ammettere che non seguivo troppo il mondo dei motori, anzi la mia passione continua a essere lo swing, un ballo molto praticato qui a Bologna, però devo ammettere che lavorando in Ducati ho iniziato ad apprezzare il mondo dei motori perché qui si respira competizione anche nei corridoi, è un mondo che ti coinvolge e ti appassiona - ammette Marco - Per questo motivo ho già preso la patente per guidare la moto e, molto presto, potrò guidare finalmente una Ducati, sarà un bel momento perché ora sono diventato anche io un tifoso e ho festeggiato le ultime grandi gesta del marchio per cui lavoro». Marco ha già visto due vittorie Mondiali della Ducati.
«Le gare decisive le abbiamo vissute qui in azienda con il maxi schermo e sono stati momenti molto coinvolgenti per tutti noi di Ducati, come succede nel resto d'Italia per le partite della Nazionale - conclude l'ingegnere pontino - Per me il salto in Ducati è stato un cambio di ambiente importante ma anche un salto professionale, una sfida doppia sia sotto il profilo lavorativo sia della nuova città: è un ambiente molto dinamico e lo spirito delle corse si respira anche fuori dal reparto corse ma anche negli altri reparti. La Ducati è un misto tra un'azienda artigianale e industriale con la presenza di tanta manualità nella produzione e che sicuramente mette nelle sue moto la grande passione per i motori della Motor-Valley italiana».
 

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