Per anni ha vissuto con documenti provvisori e da sempre attende la cittadinanza italiana, ma adesso Jamila Bashir potrà almeno viaggiare nei Paesi dell'Unione Europea. Mesi fa la ragazza, 30enne di origini somale, ma nata ad Aprilia e cresciuta da una famiglia italiana, aveva voluto condividere pubblicamente, attraverso i social, la sua storia personale, attirando l’attenzione di giornali e istituzioni. L'interesse scatenato dalle sue parole ha smosso qualcosa e finalmente la ragazza ha ottenuto il passaporto somalo. Ballerina professionista e insegnante di danza, Jamila ha affrontato per anni lungaggini burocratiche, pratiche respinte, ore negli uffici pubblici, per ottenere ciò che le spettava: i documenti che le consentissero di viaggiare all'estero, prendere casa in affitto, intestarsi un'auto, insomma vivere. Dopo tanti rinvii, proteste e attese estenuanti, la ragazza ha finalmente ottenuto il passaporto somalo che le consentirà di superare i confini italiani per viaggiare in Europa. Con tenacia e ostinazione, Jamila ha affrontato gli ostacoli di una burocrazia farraginosa e intricata, che l’ha fatta sentire spesso isolata e rassegnata.
“Sentirmi dire che ero forte molte volte non bastava, lo stress e la frustrazione hanno preso spesso il sopravvento, ho attraversato momenti davvero difficili. Sono molto orgogliosa di ciò che sono riuscita a ottenere grazie alla mia tenacia. Adesso potrò realizzare i miei obiettivi futuri. Ho ritrovato l’energia giusta per fare qualcosa di positivo”, racconta con fierezza Jamila. “Sicuramente la bomba mediatica scatenata sui social ha portato qualcosa di significativo.
Ora, con i documenti in regola, Jamila potrà viaggiare e cogliere nuove opportunità all’estero, per dare slancio alla sua carriera di ballerina e insegnante di danza: “Potrò finalmente accogliere le proposte di lavoro che ho dovuto sempre declinare. Adesso inizia veramente il mio futuro lavorativo: se finora ho fatto il massimo con ciò che avevo, fuori dall'Italia potrò esprimere ancora di più la mia creatività. Da questa vicenda ho capito che, a volte, per ottenere qualcosa di concreto bisogna insistere e farsi sentire. Spero che la mia storia possa infondere speranza e forza a chi vive una situazione simile”, afferma Jamila. “Quando ho avuto il passaporto tra le mani sono esplosa in lacrime, mi sono sentita finalmente libera dopo trent'anni”. Questa però è una libertà parziale per adesso, perché Jamila Bashir potrà muoversi soltanto in Europa, nell’attesa di ottenere la cittadinanza italiana “che spero arrivi presto, insieme al passaporto italiano, entro un anno e mezzo al massimo”. Un nuovo orizzonte perciò davanti agli occhi di Jamila che potrà far conoscere il suo talento in tutta Europa.