Hanno sparato da una Matiz Chevrolet alla quale gli investigatori, diretti dal capitano Margherita Anzini, sono risaliti grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona e a una serie di "incroci" con i mezzi simili fermati nelle ore successive alla denuncia.
«Ai colleghi di Terracina va il plauso dell'Arma per l'ottimo lavoro svolto - ha detto il tenente colonnello Pietro Dimiccoli, comandante provinciale dei carabinieri di Latina in questo periodo - speriamo che episodi del genere che hanno riguardato il territorio pontino finiscano qui e vorrei che ci si rendesse conto, soprattutto fra i giovani, delle conseguenze che hanno accuse come quelle contestate». Vicende analoghe si erano presentate - ed erano state risolte - a Latina Scalo e Aprilia
Il movente del gesto di Terracina è al vaglio dei carabinieri e in corso di accertamento, ma al momento non sembra essere legato a motivi razziali, etnici o religiosi.
Tre le ipotesi di reato contestate: lesioni personali aggravate, esplosioni pericolose e porto di armi o oggetti atti ad offendere. Il fucile, una riproduzione abbastanza fedele di un'arma da guerra, è stato sequestrato.
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