Formia, anche i sacerdoti contro la gestione della crisi idrica nel Golfo

la sorgente a secco di Capodacqua
di Sandro Gionti
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Sabato 16 Settembre 2017, 13:02
Anche i sacerdoti di Formia si schierano con dura determinazione contro la chiacchieratissima gestione della crisi idrica nel Golfo. In una lettera aperta evidenziano il disagio “per il quale non sembra siano state fornite risposte adeguate dall’ente gestore, nella componente pubblica e privata” ed esprimono solidarietà per i manifestanti “che hanno protestato pacificamente per le strade e sono stati colpiti da un provvedimento di denuncia che noi riteniamo incomprensibile”. E chiedono inoltre ai sindaci del comprensorio di adoperarsi “per affrontare con ogni mezzo a disposizione il profondo disagio che l’interruzione della fornitura di acqua, bene pubblico e primario, ha determinato soprattutto nei confronti degli utenti più deboli e svantaggiati” e sollecitano inoltre le competenti autorità “a verificare e perseguire le responsabilità di quanti in questi mesi, sospendendo la fornitura idrica, hanno determinato l’interruzione di un servizio che deve garantire l’uso di un bene pubblico e primario”. E chiedono infine che vengano messi in atto tutti gli interventi necessari per affrontare e risolvere “il male gravissimo della dispersione di un bene così prezioso com’è l’acqua” e invitano i sindaci, in linea con il disposto referendario, ad adoperarsi “per una totale pubblicizzazione del servizio idrico, per scongiurare il pericolo di privatizzazione segnalato da Papa Francesco al numero 30 dell’Enciclica Laudato Si’”.
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