Fdi e Lega: «Sfiducia subito per Coletta». I dubbi di Fi e Zaccheo

Fdi e Lega: «Sfiducia subito per Coletta». I dubbi di Fi e Zaccheo
di Andrea Apruzzese
3 Minuti di Lettura
Sabato 10 Settembre 2022, 17:35

Sfiducia, senza se e senza ma. E senza neanche sedersi a un possibile tavolo. FdI e Lega parlano chiaramente di far finire anticipatamente la consiliatura di Damiano Coletta appena ripartita. Ad aprire le danze è il senatore Nicola Calandrini, segretario provinciale di Fratelli d'Italia, che costituisce il primo partito in città e il gruppo più numeroso in Consiglio comunale (e quindi del centrodestra): «La linea di Fratelli d'Italia - afferma Calandrini - è chiara ed è sempre la stessa: noi siamo all'opposizione del sindaco Coletta, e siamo per la sfiducia il prima possibile. I primi mesi di amministrazione hanno dimostrato che con l'anatra zoppa non si va da nessuna parte e le maggioranze ursula non producono altro che accordi al ribasso che non fanno bene alla città. Se Coletta ci convocasse ad un tavolo come fatto l'anno scorso, ci andremmo solo per dire che stavolta bisogna andare a casa, non saremo noi a tenere la città ingessata in trattative inutili e improduttive».

Altrettanto netti anche gli esponenti della Lega: Giovanna Miele afferma che «la parola d'ordine è sfiducia, non ci sarà nessun tavolo, non c'è storia». L'esponente della Lega osserva che «non possiamo sfiduciare finché non siamo eletti e quindi dobbiamo valutare quali azioni mettere in campo da subito». Le fa eco Massimiliano Carnevale, che ipotizza quindi le dimissioni: «Senza se e senza ma, noi siamo per dare un governo responsabile alla città, per essere amministrata occorre un governo con un programma chiaro e una maggioranza che lo supporti. È troppo tempo che si galleggia». Carnevale riflette poi sul fatto che «sicuramente la Lega sarà tutta unita, tutta la Lega in blocco è per le dimissioni non appena entrati in carica come consiglieri.

ovviamente per farlo occorre prima la convalida degli eletti in Consiglio, serve la presa d'atto delle cause di ineleggibilità». E ribadisce che «noi parliamo per la Lega, non parliamo per altri partiti. Noi diciamo: andiamo direttamente dal notaio».

Alessio Pagliari, eletto in Latina nel cuore, nella scorsa consiliatura aderì alla Lega. Oggi è rieletto in Lnc e spiega che «rimarrò coerente con le scelte del passaggio nel gruppo della Lega. Mi adeguerò alle direttive concertate con i partiti di centrodestra. Poi, se potranno esserci altre soluzioni da parte di altri, questo non posso saperlo».

Ago della bilancia potrebbe essere Annalisa Muzio, che però premette subito: «Sarà il centrodestra ad avere l'obbligo di fare le sue scelte. Se loro firmeranno tutti, allora io potrei aggiungere la mia firma alla loro. Ma prima voglio vederle tutte e 19, e devono dimostrare di avere un altro progetto politico».

Resta quindi da vedere sempre cosa deciderà di fare Forza Italia, il cui segretario regionale Claudio Fazzone precisò che, prima della sfiducia, il centrodestra deve individuare il nuovo candidato sindaco. Ovvero, niente crisi al buio. Ma per individuare il candidato difficilmente i tempi saranno brevi, osservando quanto accaduto un anno fa. D'altro canto, lo stesso Vincenzo Zaccheo ha affermato che la sfiducia «non è al momento in agenda». Per Zaccheo, che con ogni probabilità, non sarebbe ricandidato in una nuova elezione, la sfiducia - o le dimissioni - significherebbe automaticamente una uscita di scena.

© RIPRODUZIONE RISERVATA