Erosione a Latina, un video girato dal drone svela l'emergenza

Una delle immagini tratte dal video girato con il drone a Latina Lido
di Marco Cusumano
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Venerdì 5 Agosto 2016, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 12:07

LATINA - Un video di 5 minuti per mostrare, attraverso spettacolari immagini registrate da un drone, l'avanzamento dell'erosione al lido di Latina, nel tratto compreso tra Capoportiere e Foceverde. Il filmato è stato realizzato dal Meetup I grilli e le cicale del Movimento 5 Stelle di Latina ed è disponibile online su Youtube (indirizzo esatto www.youtube.com/watch?v=hZNmDEo7CF4) oppure su Facebook, nella pagina del Meetup all'indirizzo www.facebook.com/GrillieCicalediLatina.

Si tratta di un lavoro piuttosto accurato, realizzato dagli attivisti del Movimento grazie al supporto di alcuni operatori balneari che hanno messo a disposizione il drone per effettuare le riprese in volo. Gli attivisti, con la collaborazione di esperti del settore, hanno sovrapposto le geomappe proponendo così un'efficace ricostruzione storica che descrive com'era la spiaggia pontina nel 2003 e come è diventata oggi, a distanza di 13 anni. Anno dopo anno il mare è avanzato in maniera più o meno costante, divorando importanti spazi che prima erano a disposizione dei bagnanti.

Oggi si paga un conto salato per tanti errori del passato, alcuni controversi, altri piuttosto plateali. Ma soprattutto per i ritardi negli interventi effettuati. Nel dicembre scorso è iniziata la seconda fase dell'intervento di ripascimento disposto dalla Regione Lazio. Un intervento che ha subito un lungo stop, durato quasi due anni. Difficile stabilire quale impatto abbia avuto un così lungo periodo di inattività nella lotta all'erosione. Gli interventi furono avviati nel 2013 e poi sospesi nel gennaio 2014 perché era necessario approvare una perizia di variante da parte della Regione. Il via libera per il riavvio dei lavori arrivò solo il 13 maggio 2015 e di fatto si iniziò alla fine dello stesso anno.

L'ANALISI
Nel resoconto firmato da Cristiano Noce e pubblicato sul periodico del Meetup viene illustrata dettagliatamente la situazione attuale. «Abbiamo effettuato - spiega Noce, ingegnere e attivista del M5S - un lavoro di analisi e osservazione utilizzando degli strumenti disponibili per tutti, senza dunque un eccessivo impiego di risorse. L'approccio è stato però scientifico e i dati sono stati raccolti secondo un metodo adatto alle esigenze dell'analisi. Utilizzando immagini estrapolate da Google Earth, con coordinate precise, abbiamo ricostruito l'andamento del fenomeno dell'erosione dal 2003 ad oggi, escludendo però i fattori temporanei, come ad esempio le mareggiate, che avrebbero falsato il risultato. Vorrei inoltre precisare che l'indagine alla quale stiamo ancora lavorando prenderà in considerazione anche l'impatto che il nuovo porto di Anzio avrà sul litorale di Latina, dunque si tratta di un'analisi ad ampio raggio e non solo strettamente locale».

Gli attivisti, volendo semplificare, hanno sovrapposto immagini satellitari - riferite a periodi diversi - evidenziando il tratto di spiaggia inghiottita dal mare. Ci sono aree del lido di Latina dove mancano decine di metri di sabbia, fino ad arrivare a 40 metri in meno rispetto ai primi anni del duemila.

«Il problema - commenta Rita Schievano, attivista del M5S - è che a mio avviso si interviene sempre in maniera troppo blanda, con il ripascimento morbido, mentre la situazione di Latina richiede la sistemazione dei pennelli rigidi, come avvenuto a Minturno. Altrimenti la sabbia che viene posizionata sparisce dopo la prima mareggiata e poi si deve ricominciare daccapo con enorme spesa a carico della collettività».

GLI OPERATORI
L'iniziativa dei pentastellati ha avuto il sostegno di alcuni operatori del lido. «Ho conosciuto gli attivisti - racconta Roberto Diana del lido Amarylli - e mi è piaciuto il loro impegno concreto e la voglia di approfondire i problemi del territorio. Così ho contattato un amico che costruisce droni il quale ha messo a disposizione l'attrezzatura. Abbiamo effettuato le riprese la mattina presto, poi abbiamo dato il file ai ragazzi del Meetup che hanno lavorato a lungo arrivando a un risultato eccezionale. Dal video si capisce bene cosa è avvenuto, qual è la situazione attuale. Speriamo che ciò serva a chi di dovere per trovare una soluzione rapidamente. Io ho perso 40 metri di spiaggia davanti allo stabilimento, ci hanno dato in concessione uno spazio maggiore sui lati ma non è la stessa cosa. E poi il problema non è solo per le nostre attività, ma è un problema di tutti, perché il mare e la spiaggia sono di tutti».