Le richieste dei locali di Latina: «Dehors, ecco cosa non funziona»

Le richieste dei locali di Latina: «Dehors, ecco cosa non funziona»
di Andrea Apruzzese
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Martedì 7 Novembre 2023, 12:22

Semplificazione delle procedure; ampliamento delle zone in cui è possibile installarli; revisione degli standard di misurazione delle aree disponibili. Sono solo alcune delle richieste degli esercenti in merito all'installazione, verifica e controllo dei gazebo, ovvero i dehors posizionati su pubblico suolo (marciapiedi o strade), e che potrebbero ora essere integrate nella imminente revisione dell'apposito regolamento, risalente ormai al 2019. Una questione attuale, date anche le tante ordinanze di rimozione dei gazebo, emesse dal Comune di Latina, per mancato pagamento della Tosap o per mancata autorizzazione. Vicenda che è stata affrontata ieri nella commissione Attività produttive alla presenza delle associazioni di categoria.

LE LAMENTELE

Un coro di lamentele, da parte di tutti, a partire da Massimo Ceccarini de L'isola che non c'è, della zona pub, che in primis ha ricordato il fatto che «paghiamo due volte: l'occupazione di suolo pubblico e le strisce blu. Inoltre, nei fine settimana si dovrebbe concedere un ampliamento dello spazio, e poter mettere tavolini e sedie anche oltre le pedane».

«Mettere qualche tavolo in più - gli fa eco Erasmo Berti - consentirebbe anche alla città di crescere. A Cisterna, sul corso, fanno mettere di tutto: qui vanno rivisti i regolamenti». Secondo Valentina Picca Bianchi (Fipe Confcommercio Lazio Sud), «occorre prendere esempio dalle città virtuose, altrimenti rischiamo di andare a spegnere anche le piccole luci rimaste. Parliamo di micro imprese, che, in questa situazione, non ce la fanno ad andare avanti, e già centinaia hanno chiuso». Anche per Susanna Gloria (Confesercenti) «siamo alla disperazione: dal 2018 a oggi gli incassi sono scesi del 50%, ma le bollette sono aumentate; l'amministrazione deve fare qualcosa per stare tangibilmente al nostro fianco.

Prendiamo ad esempio il Natale: siamo a novembre, e ancora nessuno ci ha contattato».

DOGRE

Micheal Vitali de "La Gusteria" in piazza del Popolo ha poi portato il proprio caso, lamentando il fatto che «i rinnovi vanno fatti ogni due anni e ogni volta si deve rifare la procedura: va rivista la durata di concessione e semplificare la richiesta, se il titolo è già autorizzato in precedenza». Quello della Dogre (concessionaria per la Tosap) è poi un tasto dolente: «Manca la comunicazione da parte dell'ufficio in caso di morosità: e la sanzione viene maggiorata anche del 150%, da 2mila euro che dovevo, me ne ritrovo ora 42mila. Non ho potuto mettere tavoli esterni, il fatturato è sceso a un decimo e ho dovuto tagliare i dipendenti, da 8 a 2», conclude Vitali. Ma è la Picca Bianchi a sottolineare come «la Dogre non risponde, né per email né per telefono, arrivano direttamente le sanzioni».

«Sono arrivati suggerimenti importanti - spiega il presidente della commissione, Dino Iavarone - come prevedere la possibilità di ampliare l'occupazione degli spazi esterni con tavoli e sedie in determinate condizioni, come gli orari serali dal venerdì alla domenica all'interno delle Ztl (zona pub e centro storico), oppure in concomitanza con gli eventi che determinano un maggiore flussi di persone da servire, senza dover incorrere in sanzioni come succede ora; prolungamento e semplificazione della procedura amministrativa per il rinnovo delle concessioni; rivedere le modalità di delimitazione dei dehors. Tante altre segnalazioni hanno riguardato il regolamento Dogre, ma su questo punto abbiamo preso impegno di dedicare delle commissioni ad hoc».

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