La notizia ha provocato numerose reazioni soprattutto da parte di associazioni animaliste e cittadini e repliche del mondo scientifico. Il caso approda anche in Parlamento. Cosa intende fare il ministro per «fermare
l'inutile mattanza dei daini nel Parco del Circeo?», è la domanda che
la deputata di Fi, Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega
italiana per la difesa degli animali e dell'Ambiente, ha rivolto al
ministro dell'Ambiente Sergio Costa, in un'interrogazione
parlamentare. Quello del Parco del Circeo, osserva Brambilla, è
«l'ennesimo episodio della guerra alla fauna selvatica avviata, ormai
senza ritegno» in Italia dopo aver promosso «sconsiderati programmi
di ripopolamento a beneficio dei cacciatori».
«Il Parco Nazionale del Circeo non sta facendo nulla di strano. È strano che non lo abbia fatto finora» commenta invece il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri. «Si tratta di interventi che tutti i Parchi italiani compiono periodicamente. Quelli che non li effettuano è perché non denotano la presenza di così tanti animali». Il mondo scientifico e accademico infatti ha ribadito che l'operazione del Parco Nazionale è totalmente legittima.
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