Sono scesi in strada in 500 con striscioni e cartelli: non solo i lavoratori del Cab, tra i quali figurano molti cittadini di Castelforte, Santi Cosma e Damiano e altri Comuni limitrofi, ma anche istituti scolastici, sigle sindacali, associazioni locali, familiari. Tra loro anche il vescovo Monsignor Orazio Francesco Piazza con numerosi sacerdoti.
Il corteo è partito alle 9,30 da Viale Trieste, ha attraversato tutto il centro di Sessa Aurunca, terminerà in Piazza Tiberio. "Stanchi di essere sfruttati senza essere pagati" o "Il lavoro è dignità, non è carità" erano gli slogan apparsi sugli striscioni e gridati a squaciagola dai protestanti.
“Siamo vicini ai dipendenti e stiamo lavorando per la soluzione attraverso un emendamento regionale capace di trovare i fondi ed estendere ad una legge nazionale per l’impignorabilità degli stipendi”, ha dichiarato il sindaco di Sessa Aurunca, Silvio Sasso, affiancato da molti esponenti del consiglio comunale.
La massa debitoria accumulata fino ad oggi nei confronti della forza lavoro sfiora i 4,5 milioni di euro. Il persistere di questa situazione di precarietà si sta ripercuotendo anche sui campi agricoli a ridosso del fiume Garigliano e le relative economie.
E il futuro non sembra promettere niente di buono. Infatti, secondo quanto riferiscono gli operai, aleggia lo spettro della chiusura dello stesso consorzio con il conseguente licenziamento in tronco di tutti i dipendenti.
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