Il sindaco Coletta, prime soluzioni per stadio, teatro e biblioteca

Il sindaco Coletta, prime soluzioni per stadio, teatro e biblioteca
di Monica Forlivesi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 24 Giugno 2016, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 11:53
LATINA - Tre minuti di applausi ininterrotti. E lacrime di gioia, un'emozione palpabile. Alle 21,15 Egidio Fia, il conduttore di Lazio Tv che ha organizzato la diretta in piazza del Popolo per un'intervista, o «una chiacchierata» come la definisce lui, invita il sindaco a entrare. Damiano Coletta esce dal municipio, viene accolto da un applauso da stadio, di quelli che Coletta conosce bene essendo stato calciatore, il suo ingresso è accompagnato dalla voce di Francesco De Gregori e La leva calcistica del 68. Mani che si stringono, occhi lucidi.

Coletta, come ci si sente ad essere primo cittadino? «Felici, felici perché tutti sono felici, lo percepisco quando cammino per strada in questi giorni». Il sindaco pronuncia parole come: follia, essere visionari, sogni e resilienza. Dice che la differenza tra quello che successe con Tangentopoli e quello che è successo a Latina nei giorni scorsi è che allora i partiti vennero spazzati via dai giudici, questa volta dai cittadini, e che si augura che i partiti sappiano diventare di nuovo dei validi interlocutori, sappiano ricostruirsi e agire per il bene della collettività. Poi il racconto delle prime ore in municipio, dei primi problemi da affrontare: «Sono andato in biblioteca ieri, c'erano i ragazzi in fila, tanti. Ho chiesto: ma cosa fate qui fuori? Dentro non c'è posto mi hanno risposto. Ma come è possibile che i nostri giovani non possano andare in biblioteca, dobbiamo trovare una soluzione, e in realtà crediamo di averla già trovata». Alessandra Ceci, che conduce insieme a Fia la trasmissione, cede il microfono alle domande dei colleghi.
I tempi per la riapertura del teatro D'Annunzio, chiuso perché manca l'agibilità? «Se lei avesse visto la mia agenda piena di apputi... la prima annotazione riguardava proprio il teatro. Credo che i tempi di apertura saranno accettabili, i commissari hanno già provveduto all'impermeabilizzazione del soffitto e ad altri lavori. Di certo per la prossima stagione sarà aperto». Poi l'urbanistica, il tallone d'Achille della precedente amministrazione comunale, con i Piani annullati e le inchieste aperte. «Prima di tutto ci doteremo di un ufficio pianificazione, che non c'è mai stato e che riguarderà anche la Marina. Non si dovrà consumare altro suolo, non serve, ma puntare alla riqualificazione, anche dei Palazzi di fondazione. E creare condizioni tali, pari opportunità, che consentano di lavorare a tutti gli imprenditori dell'edilizia, non solo ad alcuni, sempre gli stessi».

Lo stadio e la tribuna sequestrata, cosa succederà? «Seguiremo le normali strade della legalità. Il problema va affrontato e risolto, lo stiamo già facendo. Con l'annullamento dei Ppe la tribuna potrà essere dissequestrata, non è più a verde pubblico quell'area, e ci potranno essere quei posti in più per i tifosi e per assistere alle partite». Poi invita la consigliera più giovane di Latina e di Italia, Valeria, a raggiungerlo per un abbraccio, visto che in questi giorni ha gli esami di maturità. Infine qualche aneddoto, la telefonata del suo allenatore negli anni Ottanta quando giocava nel Cisterna e non volle tirare un calcio di rigore contro il Latina. «Mi ha chiamato e mi ha detto: questa volta l'hai tirato il rigore eh!». Poi, un sms che lo ha emozionato, lui è interista da sempre, glielo ha mandato il figlio di Giacinto Facchetti, c'è una foto: Facchetti che alza la Coppa dei Campioni.