Casa cantoniera di Borgo Sabotino, il braccio di ferro finisce con lo sgombero

L'ordinanza è stata eseguita questa mattina dalla polizia locale

Casa cantoniera di Borgo Sabotino, il braccio di ferro finisce con lo sgombero
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Venerdì 18 Agosto 2023, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 12:56


Gli agenti della Polizia Locale di Latina, questa mattina, con il supporto degli agenti della Digos, hanno eseguito l’ordinanza di sgombero della casa cantoniera di Borgo Sabotino. Si chiude così il braccio di ferro sull'utilizzo dell’immobile che era stato assegnato, «attraverso un patto di collaborazione complesso, sottoscritto il 28 settembre 2021, a 15 associazioni, in qualità di co-gestori, per consentire alla comunità l’uso gratuito dei locali e lo svolgimento di attività di interesse generale» spiegano dal Comune. «Era un progetto di rigenerazione urbana, nell’ambito dell’istituzione delle case di quartiere, con l’attivazione di forme innovative di gestione per fornire una risposta al bisogno di spazi e promuovere una città aperta e inclusiva».

L’ordinanza di sgombero, eseguita questa mattina, è stata emessa l’8 giugno scorso, a firma del dirigente comunale del Servizio Patrimonio Paolo Cestra: era l'atto conclusivo di una vertenza tra Comune e alcune associazioni relativa agli impegni assunti con il patto di collaborazione. Ne erano seguiti una diffida e un tetativo di conciliazione. Poi il commissario straordinario che nella primaversa scorsa guidava il Comune di Latina, il 13 aprile 2023, aveva disposto «l’interruzione del progetto e il rientro in possesso dell’immobile, da parte del Comune, al fine di consentire un nuovo futuro di gestione della casa cantoniera e relative pertinenze».

La deliberazione del commissario e la successiva ordinanza del dirigente del servizio Patrimonio - ricordano oggi da Piazza del Popolo - sono stati impugnati al Tar da parte di quattro associazioni, per l’annullamento dei due atti previa sospensiva. L’istanza è stata rigettata, il 27 luglio scorso, con decisione della camera di consiglio del tribunale amministrativo.

Rigettando l'ordinanza di sospensiva presentata dall'avvocato Carlo Bassoli per ocnto delle associazioni, i giudici del Tar avevano «ritenuto che il ricorso non presenti apprezzabili profili di fondatezza», spiegando che «la incontestabile crisi interna del gruppo dei “-OMISSIS-” e “-OMISSIS-” integra il presupposto della risoluzione prevista dall’articolo 9 del patto stipulato con l’amministrazione dato che tale crisi impedisce la fisiologica attuazione dell’accordo secondo quanto previsto dall’articolo 3». Avevno anche aggiunto che «il Comune di Latina ha documentato di avere tentato senza successo una composizione “amichevole” dei conflitti interni» e che «alla fattispecie all’esame non risulta applicabile la previsione della seconda parte dell’articolo 8 (in pratica dell’articolo 20 del Regolamento) che si riferisce a controversie tra le parti del patto o tra le parti e terzi e non a situazioni di insanabile crisi nei rapporti all’interno di una “parte”».

Il punto era proprio questo, secondo i giudici amministrativi: «L’applicazione dell’articolo 20 alla fattispecie è impedita di fatto dalla crisi verificatasi nei rapporti tra i cittadini/e attivi/e dato che essa rende impossibile la nomina di due membri su tre del comitato ivi previsto (e infatti in una situazione di insanabili contrasti chi designerebbe il membro da individuarsi a opera dei cittadini/e attivi/e e chi “negozierebbe” con il comune la designazione “di comune accordo” del terzo componente ?)». Niente stop dell'ordinanza di sgombero e spese del giudizio cautelare a carico dei ricorrenti;

Il Comune aveva comunque provato a sanare in extrmis. «E' fallito, l’altro ieri, anche l’ultimo tentativo di conciliazione bonaria per la riconsegna delle chiavi dell’immobile, questa mattina il Comune è rientrato in possesso della casa cantoniera attraverso l’intervento delle forze dell’ordine» si legge in una nota dell'ente.  

«L’operazione di oggi, coordinata commissario capo Graziella Orlandi e dal vice commissario aggiunto Rita Gioia della nostra Polizia Locale – commenta il sindaco Matilde Celentano – rappresenta un’azione di legalità. Dispiace constatare che il patto di collaborazione instaurato dal Comune con un gruppo di associazioni, nato per una migliore gestione dell’immobile nell’ottica della condivisione e partecipazione, abbia incontrato ostacoli. E’ evidente che, al di là di eventuali responsabilità da parte di chi, nel caso specifico, sarebbe venuto meno all’accordo sottoscritto, sarà necessario rivedere la formula dei patti di collaborazione semplice e complessi che possono ancora esprimere  un valido strumento di impegno civico».

Nelle more di un nuovo bando per l’affidamento della casa cantoniera, il vice sindaco Massimiliano Carnevale spiega «che il parco e il campo sportivo pertinenti all’immobile torneranno quanto prima accessibili alla comunità. Gli uffici stanno già predisponendo opportuni interventi di manutenzione delle aree esterne. A lavori finiti, che contiamo di realizzare in pochi giorni, si provvederà all’apertura e alla chiusura degli spazi pubblici con orari prestabiliti, al momento in corso di valutazione, che saranno affissi all’ingresso. Nel frattempo sarà avviato anche l’iter che porterà ad una nuova gestione della casa cantiniera e delle sue pertinenze».

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