«Ti spanzo», botte e offese da nonna e zio: disperata chiede aiuto alla polizia

«Ti spanzo», botte e offese da nonna e zio: disperata chiede aiuto alla polizia
di Elena Ganelli
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Giovedì 3 Novembre 2022, 11:31

Ha sopportato per qualche mese i maltrattamenti sia fisici che psicologici della nonna e dello zio con i quali viveva come conseguenza di una situazione familiare precaria e difficile. Poi ha deciso di denunciare tutto e ora è tornata a vivere con la sua famiglia mentre per i due indagati, accusati di maltrattamenti, è stato emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento.

La vittima è una giovane di Latina costretta a trasferirsi nell'abitazione della nonna e dello zio, rispettivamente madre e fratellastro di sua madre. Un trasferimento forzato visto che ad imporre la coabitazione era stata la stessa nonna con un ricatto: se la nipote non fosse andata a vivere con lei non avrebbe più mantenuto economicamente la mamma della vittima e i fratellini che versavano in una situazione economica molto precaria e per i quali lei era l'unica fonte di sostentamento. Ma la convivenza con i familiari è diventata un vero e proprio incubo: proprio sotto la minaccia di interrompere il sostegno alla famiglia e quella di far intervenire i servizi sociali se la ragazza se ne fosse andata, nonna e zio l'hanno umiliata e maltrattata.

Lo zio in particolare, secondo il racconto fatto dalla giovane alla polizia, l'avrebbe ripetutamente presa a schiaffi, spintonata e minacciata. «Sei una p...na.

Ti spanzo», sono solo alcune delle frasi con le quali si rivolgeva a lei. Poi avrebbe anche inviato una serie di messaggi altrettanto minacciosi acquisiti agli atti del procedimento al fidanzato di lei. «Ti ammazzo, non farti vedere o ti scanno».

I maltrattamenti sono andati avanti per un paio di mesi poi, alla fine di settembre, la vittima ha presentato una denuncia in Questura sulla base della quale il pubblico ministero Carlo Lasperanza, giudicando credibile il racconto e ritenendo che ci siano a carico dei due indagati gravi indizi di colpevolezza, ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla parte offesa che nel frattempo è tornata a vivere con la sua famiglia. Ieri mattina la nonna e lo zio della vittima, assistiti dagli avvocati Valentina Macor e Fabrizio Cappio, sono stati ascoltati dal gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota per l'interrogatorio di garanzia. Hanno risposto entrambi alle domande del magistrato negando qualsiasi addebito rispetto all'accusa di maltrattamenti e spiegando di averle soltanto dato ospitalità nella loro abitazione.

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