Basket Scauri sanzionato dal giudice sportivo:
la sorpresa e l'amarezza del presidente Di Cola

Il presidente del Basket Scauri Roberto Di Cola
di Antonio Lepone
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Giovedì 27 Ottobre 2016, 11:54
SCAURI – Settimana indigesta per il Basket Scauri (serie B).  Dopo il contestato ko interno con il Valmontone (78-82), oggi sono giunte le sanzioni del giudice sportivo nazionale. Una multa di 440 euro alla società pontina (per offese collettive frequenti del pubblico agli arbitri a fine partita), una giornata di squalifica all’allenatore Enrico Fabbri ed un’inibizione fino al prossimo 9 novembre al dirigente Massimo Ranieri (per comportamento offensivo nei confronti dei direttori di gara).
Il presidente del club scaurese Roberto Di Cola è amareggiato e sottolinea che il match si è concluso regolarmente, anche se con il comprensibile disappunto del pubblico per alcune, determinanti decisioni arbitrali. Spicca l’episodio accaduto a 21” dalla sirena, sul 76-77, quando i due arbitri hanno assegnato tre tiri dalla lunetta a Manuel Carrizo, spianando la strada al successo degli ospiti. L’ala valmontonese non aveva tentato il tiro, era a pochi passi dal centrocampo. La rimonta dello Scauri, in vantaggio anche di 12 punti (41-29 a 17’) e poi costretto rincorrere, si è fermata sul più bello.
«Siamo increduli – dichiara il patron biancazzurro - Dopo il danno anche la beffa. Siamo stati sanzionati con una multa come se qualcuno avesse compiuto un’invasione di campo. È una cosa incredibile e sorprendente. Da 67 anni facciamo tanto per lo sport e per il movimento cestistico, con grandi sacrifici. Domenica sera – aggiunge Di Cola - mi sono prodigato per prevenire possibili contestazioni da parte dei tifosi nei confronti degli arbitri. Li ho seguiti personalmente in ogni istante del dopo partita, proprio per tutelarli e supportarli. Ho preteso l’intervento delle forze dell’ordine, quando ho notato la presenza di numerosi supporter all’ingresso del Pala Borrelli. Non è successo nulla, i direttori di gara sono ripartiti in tempi ragionevoli. E questo è il risultato».
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