L'«Uomo vitruviano», simbolo del Rinascimento e della sua arte, è ancora sulla bocca di tutti nonostante siano passati secoli dalla sua creazione. Parliamo dell'opera nata dal genio di Leonardo Da Vinci. Il disegno a penna e inchiostro su carta è custodito alle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Attorno a questo pezzo di storia, si è aperta una polemica che coinvolge l'Italia e la Germania.
La disputa italo-tedesca
Il luogo della discorda è il tribunale di Stoccarda, in Germania, dove c'è stata un'ennesima istanza contro la Ravensburger, azienda che commercializza il puzzle con l'immagine dell'Uomo vitruviano.
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Le Gallerie avevano già ottenuto dal Tribunale di Venezia un'ordinanza cautelare che imponeva alla famosa azienda di giochi di fermare l'uso del disegno leonardesco sui propri puzzle e su quelli pubblicati su internet, stabilendo anche una penale di 1.500 euro per ogni giorno in cui il provvedimento non venisse rispettato.
Un pronunciamento simile venne emesso a Firenze, a tutela del David di Michelangelo, in base al Codice dei Beni culturali.
Gallerie dell’Accademia, the Italian museum that owns Leonardo’s ‘Vitruvian Man,’ successfully sues Ravensburger to stop the production of a 1,000-piece puzzle based on the work.
#leonardo #vitruvianman #piecepuzzle #vitruvian #ravensburger #museums pic.twitter.com/bA2cI4042C— Causes (@causes) March 31, 2023
Oltre a non obbedire all'ordinanza italiana, Ravensburger si è rivolta alla magistratura tedesca, sostenendo di essere autorizzata a proseguire in base alla legge sul diritto d'autore, che vieta le riproduzioni di opere fino a 75 anni dalla loro pubblicazione; dopo la prima udienza svoltasi a metà luglio, un pronunciamento è atteso per ottobre.