Turista morta ad Amalfi, ipotesi pilota automatico. I testimoni: «Gozzo impazzito, andava veloce»

Potrebbero essere sentiti i figli della vittima. Lo skipper al magistrato: «Sono distrutto»

Turista morta ad Amalfi, ipotesi pilota automatico. I testimoni: «Gozzo impazzito, andava veloce»
di Petronilla Carillo e Valeria Di Corrado
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Domenica 6 Agosto 2023, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 07:33

«Andava a forte velocità» il motoscafo che giovedì pomeriggio si è schiantato contro il veliero turistico Tortuga, al largo della Costiera Amalfitana, causando la morte dell’editrice americana Adrienne Vaughan. Ad averlo riferito agli inquirenti sono alcuni dei 70 turisti stranieri sentiti a sommarie informazioni dalla Guardia costiera, proprio perché dalla motonave di 40 metri a bordo della quale stavano festeggiando un matrimonio hanno visto sopraggiungere il gozzo guidato da Elio Persico, lo skipper di Massa Lubrense ora indagato dalla Procura di Salerno per omicidio colposo e naufragio colposo. Una prima stima conferma che il motoscafo viaggiava nello specchio di mare compreso tra il Fiordo di Furore e il Capo di Conca a non meno di 20 nodi, cioè circa 40 chilometri orari. Mentre il Tortuga procedeva a 9 nodi, come ha riportato l’apparato “Ais” (Authomatic Identification Sistem), una sorta di “scatola nera” che consente di tracciare rotta e velocità.

PILOTA AUTOMATICO

Non è escluso che Persico avesse inserito il pilota automatico (in dotazione su quel gozzo), che possa esserci stato un malfunzionamento.

I periti, che verranno nominati a breve dal pm, verificheranno anche questo aspetto nell’analisi dello scafo di 6 metri sequestrato e tirato fuori dall’acqua. Forse, proprio contando sul pilota automatico, lo skipper potrebbe essersi concesso una distrazione maggiore; anche se il codice di navigazione prevede che chi è al comando di un’imbarcazione debba sempre guardare il mare. Il marito della vittima, Mike White, ha riferito agli inquirenti che il 30enne invece «stava sempre con il cellulare in mano». Per questo la Procura ha chiesto l’acquisizione dei suoi tabulati telefonici e potrebbe a breve sequestrare lo smartphone. Per giunta, dagli esami tossicologici Persico è risultato positivo all’assunzione di alcol e cocaina. Un altro aspetto che emerge dalle indagini sulla dinamica dell’incidente è che la 45enne newyorkese stava prendendo il sole a prua, quando il motoscafo è andato a sbattere a forte velocità contro il veliero ed è stata sbalzata a diversi metri di distanza. Proprio le ferite riportate nell’impatto sarebbero state per lei fatali. Non sarebbe, quindi, stata tranciata dalle eliche. Ma su questo aspetto farà chiarezza l’esame autoptico sulla donna.

 

L’ARRIVO DEL NONNO

Sono indagini tecniche al momento. Il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri in Capitaneria di Porto, resta abbastanza abbottonato sulla possibilità di sentire i due bambini americani, che da ieri sono a villa Giulia di Massa Lubrense in compagnia del nonno paterno, e sui tempi per il conferimento dell’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo straziato della vittima. La Procura di Salerno ha nominato un consulente per gli approfondimenti sulle capacità di guidare la barca da parte di Persico al momento della collisione.

Intanto l’avvocato di Persico, Liberato Mazzola, ieri pomeriggio ha incontrato il 30enne che, nella nottata tra venerdì e sabato, è stato dimesso dall’ospedale. Il legale ha contattato tre consulenti che lo dovranno affiancare nella difesa dello skipper: un medico legale, un ingegnere navale ed un tecnico nautico. «Il mio assistito - ha detto - è molto ma molto provato. Distrutto per quanto accaduto: anche lui è padre di famiglia e ha dei bambini». Quindi: «Rimaniamo estremamente cauti in ordine alla dinamica dell’incidente. Ho già rappresentato che ci sono diversi punti che, di certo, l’indagine in corso contribuirà a chiarire. È doveroso attendere l’esito dell’esame autoptico, delle perizie tecnico-cinematiche del sinistro». «Il mio assistito - aggiunge l’avvocato - ha risposto prontamente alle domande che il pm gli ha posto nell’immediatezza dei fatti al fine di contribuire alla ricostruzione dell’accaduto».
 

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