Terremoto Campi Flegrei, cosa sta succedendo? «Il terreno si solleva, probabili nuove scosse (fino a magnitudo 5)»

Fare previsione esatte è impossibile, ma da alcuni segnali è possibile farsi un'idea di quello che può accadere nei prossimi giorni

Terremoto Campi Flegrei, cosa sta succedendo? «Il terreno si solleva, probabili nuove scosse (fino a magnitudo 5)»
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Giovedì 28 Settembre 2023, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 10:50

Prevedere i terremoti non è possibile, ma di un fenomeno come quello del bradisismo - sotto osservazione ormai da decenni - abbiamo imparato a conoscere il funzionamento e le sue diverse fasi. Quello che sta accadendo ai Campi Flegrei potrebbe essere il preludio di una forte scossa o, addirittura, di un'eruzione vulcanica? Difficile dirlo, ma da alcuni segnali possiamo farci un'idea di quello che accadrà nei prossimi giorni.

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Terremoto Campi Flegrei, cosa sta succedendo

«Da 3-4 giorni notiamo un’ulteriore accelerazione del sollevamento del suolo», spiega Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio vesuviano di Napoli, che fa parte dell’Ingv (Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia), in un’intervista a Repubblica. «Poiché l’attivita sismica è molto legata al sollevamento del terreno, è possibile che questo preluda a nuove scosse, anche più frequenti e intense», avverte l'esperto.

«La stima della massima magnitudo attesa è di 5.

Scosse così potrebbero gia iniziare a danneggiare gli edifici. Ma ripeto, non abbiamo elementi per prevedere se questo accadrà o meno. Dopo la crisi di bradisismo del 1984, per esempio, gli sciami sismici si sono esauriti da soli», spiega Di Vito.

Il rischio eruzione

Per quanto riguarda il rischio di un'eruzione, Giovanni Macedonio, geofisico dell’Osservatorio vesuviano dell’Ingv, spiega che potremmo intuirlo in anticipo da alcuni segnali. «Se parli di Napoli pensi al Vesuvio - dice a Repubblica -. Chi abita ai Campi Flegrei però, sottoposto di continuo al bradisismo e agli sciami sismici, sa che il vulcano potrebbe diventare pericoloso».

«Il terreno si sta sollevando e in genere una deformazione del suolo e accompagnata da scosse - spiega - Il sollevamento sta accelerando: 5-6 anni fa era di 7-8 millimetri al mese, oggi arriva a 15 nel Rione Terra di Pozzuoli».

I segnali

In generale, rassicura, «il rischio di eruzione è relativamente basso. L’ultima risale al 1538. Il Vesuvio invece, che ha eruttato nel 1944, resta nella memoria». In più «il monitoraggio dei Campi Flegrei e strettissimo. Con satelliti e gps notiamo anche minime deformazioni del suolo. Misuriamo temperatura e composizione dell’acqua e del gas che fuoriescono dal terreno, e non notiamo alterazioni da una decina di anni. Se lo scenario dovesse cambiare e il vulcano entrasse in crisi, molto probabilmente ce ne accorgeremmo. Campi Flegrei e Vesuvio, a differenza di Etna e Stromboli, hanno il condotto lavico tappato, coperto da strati di roccia. Questo rende meno improvvisa un’eventuale eruzione».

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