​​Le scuole aperte per le feste: boom di adesioni, pochi posti

Le scuole aperte per le feste: boom di adesioni, pochi posti
di Lorena Loiacono
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Sabato 20 Aprile 2019, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 16:01

A scuola anche durante le feste, ma niente libri: la regola è che si va in classe solo per divertirsi. Restano a casa, quindi, sussidiari e vocabolari: chi frequenta la scuola nel periodo di Pasqua può trovare palloni e corde per saltare all’aria aperta, biliardini e gioco degli scacchi, proiezioni cinematografiche, burattini e corsi di teatro. Accade a Roma, in questi giorni, e presto l’apertura straordinaria degli istituti nei periodi di chiusura delle lezioni, compreso quello dei ponti primaverili, sbarcherà in tutta Italia. A volerlo sono i Comuni che, tramite bandi aperti alle scuole, possono incentivare un servizio che di fatto va a favore delle famiglie. Perché, innanzitutto, è gratuito. Il progetto Scuole aperte ha debuttato a Roma per Pasqua, in questi giorni, e l’adesione è stata altissima. Va a riprendere il progetto del ministero dell’Istruzione “Scuole al centro” che negli ultimi due anni ha finanziato gli istituti scolastici per permettergli di restare aperti nel pomeriggio o nei periodi di chiusura estiva come luglio e l’inizio di settembre. 


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Il primo anno il progetto partì in sordina, con 10milioni di euro di stanziamento e progetti concentrati soprattutto nelle attività extrascolastiche pomeridiane, già utilizzate da tempo in molte scuole. Poi nell’anno successivo si arrivò a finanziare 120milioni di euro proprio perché fu maggiore il numero di scuole interessate al progetto anche per la parte estiva. Ed ora si va avanti con i bandi Pon, che mettono a disposizione i fondi del Programma Operativo Nazionale “La Scuola per lo Sviluppo” destinati appunto ai progetti scolastici di varia natura. Si tratta di una dotazione complessiva di 3 miliardi di euro: risorse importanti e, se sfruttate a dovere, permettono di attivare vari progetti. Tra questi anche l’apertura straordinaria degli istituti ma, fino ad oggi, di Pasqua non si era mai parlato. Probabilmente il maxi-ponte primaverile di questi giorni che vede tante scuole chiuse dal 18 aprile fino al 2 maggio ha creato qualche problema di troppo alle famiglie dal punto di vista organizzativo. Una pausa decisamente lunga che somiglia addirittura a quella natalizia quando già alcune scuole attivano centri ad hoc. Si tratta di un servizio che non ha alcun costo per le famiglie e permette ai ragazzi di vivere la scuola anche in giornate di festa con attività ricreative di vario tipo dal teatro al corso di inglese, dalla pallavolo al disegno fino al gioco degli scacchi o al torneo di calcetto. Da quest’anno si fa anche per Pasqua: a fare da apripista, ufficialmente, è stato il Comune di Roma che ha lanciato il progetto “scuole aperte”. Per 5 giorni, da giovedì scorso al 26 aprile, resteranno aperti 18 istituti della Capitale dalle 8 di mattina alle 16.30. Per aprire le scuole, coinvolgere le associazioni e per fornire materiale di gioco o di attività extra, il Campidoglio ha stanziato complessivamente 390mila euro. Una somma che dovrà coprire tutti i progetti di Pasqua, quelli estivi e quelli del Natale prossimo. Per questa prima pausa, sono stati accettati 18 progetti divisi ovviamente per fasce di età: dalla materna, 3-5 anni, alle elementari 6-9 anni fino alle medie dai 10 ai 13 anni. 

«Le scuole - ha commentato l’assessore al Sociale di Roma Capitale, Laura Baldassarre - diventano così punti di riferimento sui territori, investendo a favore della loro apertura durante tutta la giornata e durante tutto l’anno. Così si rafforzano legami e coesione tra le scuole, le famiglie e le realtà che tutti i giorni operano sui territori». Il progetto è destinato ad espandersi, vista anche la forte adesione da parte delle famiglie a fronte di un’offerta, vale a dire l’apertura di 18 istituti, ancora decisamente ridotta. Si tratta per ora di una sorta di sperimentazione che, se confermata, avrà bisogno di ricevere nuovi fondi per accogliere un maggior numero di bambini. Non sono pochi, infatti, quelli rimasti fuori: «Abbiamo potuto prendere solo 38 ragazzi – spiega Marco Colombelli, dell’associazione Scuolaliberatutti che organizza il centro pasquale alla Leonardo da Vinci di Roma – perché, per motivi di sicurezza, non superiamo il rapporto di un educatore ogni 10 ragazzi. Qui i bambini si divertono tra laboratori artistici e biliardino e i genitori sono tranquilli». 
 

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