Scontrino sbagliato, l'ammissione del ristoratore: «Ho addebitato per errore 4 euro in più, vi offro la cena»

L'episodio al ristorante "Evo" di Alberobello, emerso dopo una recensione Google. L'appello social degli executive chef e proprietari, ma il cliente ancora non si è palesato

Scontrino sbagliato, l'ammissione del ristoratore: «Ho addebitato per errore 4 euro in più, vi offro la cena»
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Martedì 12 Settembre 2023, 16:54

«Abbiamo fatto un errore purtroppo; da sempre nel nostro ristorante, abbiamo scelto di offrire la degustazione oli. Perché da sempre crediamo in questo progetto, che ci ha portato a creare la carta oli più grande del sud Italia e perché da sempre vogliamo sensibilizzare il prossimo a un assaggio di un ingrediente che per noi è vitale. Purtroppo su uno scontrino dell'1 settembre (abbiamo ragione di credere a cena, anche se controlleremo anche gli ospiti del pranzo) la cifra è uscita a 4€ al posto di 0€ per un errore di battitura. Su duemila scontrini quest'anno è capitato questo errore e un nostro cliente ha recensito la stessa come piatto non richiesto e pagato, in maniera errata».

Inizia così il post di Gianvito e Debora, executive chef e proprietari del progetto Evo Ristorante di Alberobello. E questa volta, dopo i tanti casi estivi di scontrini pazzi, la storia è molto diversa. Sono infatti i ristoratori a chiedere scusa e a lanciare un appello social per ritrovare il cliente a cui è stato addebitato erroneamente il sovrapprezzo. Offrendo, in cambio, una cena.

L'appello

«Credo cosi tanto in questo progetto che da sempre produttori, ospiti del ristorante e chiunque passa da noi, vive una condizione di accoglienza verso questo ingrediente.

Ingrediente che per me è fonte di lavoro quotidiano di ricerca da anni ormai. La volontà dall'inizio del progetto di donare questa "coccola" ai nostri commensali da parte mia e di Debora Dipinto, lasciando la voce sul conto a 0€, viene da una volontà quotidiana di rendere onore a dei valori, quali accoglienza e servire. Vogliamo che ci sia la voce sul conto, per poter far passare il messaggio che l'olio, è un ingrediente accessibile, vivo, quotidiano e che può essere acquistato dai produttori con facilità avendo anche un prodotto meraviglioso e lontano dal prodotto che, purtroppo viene usato come "civetta" da parte della grande distribuzione, per attrarre clienti nelle proprie catene di supermercati. Tecnicamente l'atto di aprire il ristorante e accogliere clienti viene chiamato servizio. E il servire il prossimo, è per noi, ragione di vita e di lavoro quotidiano. Abbiamo lasciato sotto la recensione stessa i nostri contatti, in quanto avviliti e costernati per il nostro errore».

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«La executive Debora insieme a me domani, proverà a chiamare tutti i clienti di quella giornata. Chiediamo se la cliente dovesse leggere, di farsi viva per poterle offrire una nuova esperienza da noi e per poter rimediare all'errore che purtroppo in quanto umano può accadere anche se inaccettabile per il nostro modo di vedere il lavoro, fatto di precisione e puntualità. Siamo disposti a rimborsare l'intero importo della cena o a offrire con immenso piacere una nuova esperienza nella nostra casa. Siamo avviliti da quanto successo all'ospite e speriamo di poter risolvere l'accaduto quanto prima. Per noi l'ospite è al centro di tutta l'esperienza e questi errori per noi sono fonte di malessere».

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