È in imbarazzo il giudice Nunzio Sarpietro, 69 anni, quando Filippo Roma, inviato delle Iene, piomba all’interno del ristorante Chinappi. Locale gourmet a base di pesce nel quartiere Pinciano, cuore della Capitale, che per le norme anti Covid-19 (il Lazio era in zona arancione) sarebbe dovuto rimanere tassativamente chiuso. E invece? Invece alza la serranda solo per il magistrato, la figlia e il futuro genero. «Ma come, un magistrato che non rispetta la legge?», lo stuzzica il giornalista. Sarpietro non perde le staffe, cerca di difendersi, la butta sul diritto. «Non si tratta di legge - questa la sua tesi - ma di un regolamento».
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LA VICENDA
È il 28 gennaio e il giudice ha appena ascoltato a palazzo Chigi la testimonianza dell’allora premier Giuseppe Conte. Sarpietro è infatti il gup che a Catania, il 19 febbraio, deve decidere se mandare a processo Matteo Salvini, leader della Lega ed ex ministro degli Interni.
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La figlia si porta la mano sul viso, il genero si gira dall’altra parte. Non guarda nemmeno la telecamera. Intanto il gup abbozza una giustificazione. «Ma come in piena pandemia lei sta qui a mangiare?», lo incalza Roma. «Sa sono qui con mia figlia in un momento in cui potevo stare con lei e non c’è...guardi un pò». Indica il tavolo e il ristorante che di fatto è vuoto. Insomma non ci sarebbe alcun pericolo di contagio. «Per legge i ristoranti sono chiusi - attacca l’inviato delle Iene - e il giudice dice che non c’è problema». Il gup non perde le staffe e replica «lei vuole mettere un commento, e lo metta come vuole io devo vedere mia figlia e non avevo altro da fare». «Quanti italiani vorrebbero andare a mangiare in ristorante con la figlia nelle zone arancioni e non possono?», domanda polemico il giornalista. «Va bene mi sono meritato qualche premio particolare», ribatte ironico Sarpietro. E ancora «se c’è una contravvenzione la pago». Ovviamente Roma l’incalza «ma tutto ciò è giusto? Se un magistrato è il primo ad infrangere la legge che magistrato è?». Il giudice si schermisce e spiega che «la legge è una cosa sacra e in questo momento sto violando un regolamento ma le cose gravi sono ben altre. Comunque sì, ho fatto una violazione».
IL TITOLARE
Poi è la volta del titolare del locale, Stefano Chinappi. L’uomo è senza parole. Cerca di difendersi. Anche in questo caso offrire una spiegazione risulta difficile. Di fatto il ristorante è stato aperto solo per i tre. «Ho fatto sedere delle persone perché qui è insostenibile andare avanti, per tre persone c’è la distanza seguiamo le regole. Ma io non lo so chi è il signore». Filippo Roma è di nuovo da Sarpietro questa volta gli chiede cosa ha mangiato «solo tre piattini molto freddi e solo per stare mezz’oretta con mia figlia e un goccio di vino». E invece il menù era ben altro. Duecento euro in tutto. Sconsolato il proprietario «adesso io con la multa ne dovrò pagare 4000 di euro».
Le due immagini dell'articolo sono tratte dal servizio di Filippo Roma e Marco Occhipinti sul giudice Nunzio Sarpietro: è stato realizzato il 28 gennaio e andrà in onda il 16 febbraio a Le Iene su Italia1