Rimini, sequestrata azienda di sanificazioni gestita da un affiliato del clan Di Lauro: «Un buon affare questo Covid»

Un passo delle intercettazioni telefoniche della Finanza di Rimini
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Giovedì 19 Novembre 2020, 12:04

La criminalità organizzata e il Covid: eccolo l'ultimo business dei clan, a partire dalle sanificazioni in alberghi e negozi di vario genere. La Guardia di Finanza ha sequestrato un'azienda, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Rimini, per il reato di intestazione fittizia (che vede indagate 4 persone). Altre perquisizioni stanno avvenendo nelle province di Pesaro, Rimini e Trento (in collaborazione con i colleghi trentini). La ditta a seguito delle indagini delle fiamme gialle, pur se intestata ad altra persona, è risultata gestita da E.S., originario di Napoli, pregiudicato, ed è fratello di altro pregiudicato, quest’ultimo ritenuto affiliato al clan camorristico dei Di Lauro: quest’ultimo è stato condannato definitivamente nel 2010 per associazione per delinquere di stampo mafioso e più recentemente, nel 2017, per aver partecipato ad un raid punitivo di camorra.

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Lo schema imprenditoriale occulto, ricostruito nel corso delle indagini, è risultato particolarmente redditizio per E.S che infatti, nel corso di alcune intercettazioni telefoniche, compiacendosi per il suo fiorente giro d’affari, ha definito il Coronavirus «un buon affare»L’attività di indagine - l'operazione è stata chiamata “Dirty cleaning” - ha permesso di accertare che il pregiudicato E.S., al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, ad aprile scorso, in piena pandemia, è divenuto socio occulto di una ditta operante nel settore delle sanificazioni delle autovetture, degli esercizi commerciali e degli hotel nella provincia di Rimini, e in quelle limitrofe di Pesaro e Urbino, partecipando agli utili ed utilizzando le autorizzazioni rilasciate all'azienda. Egli così rilasciava certificazioni e fatture, grazie alla ditta individuale intestata fittiziamente a terzi. L’operazione odierna testimonia, ancora una volta, l’importanza attribuita dalla Guardia di Finanza alla tutela della sana competizione tra le imprese ed al contrasto delle possibili infiltrazioni della criminalità nell’economia, soprattutto in questo periodo in cui la crisi determinata dalla pandemia potrebbe favorire tentativi di intrusione nel tessuto socio-economico del territorio da parte della criminalità organizzata.

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