Alessandro Polizzi, killer libero dopo l'ergastolo. Ira genitori: «Vergogna». Mostrate foto choc

Alessandro Polizzi, killer libero dopo l'ergastolo. Ira genitori: «Vergogna». Mostrate foto choc
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Venerdì 17 Gennaio 2020, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 21:36

«È vergognoso, mi devono dire perché. Voglio saperne perché l'assassino di mio figlio è fuori, libero, dopo essere stato condannato all'ergastolo». È il grido disperato di Daniela Ricci, mamma di Alessandro Polizzi, ucciso da Riccardo Menenti a Perugia nel 2013. La famiglia di Alessandro sta manifestando davanti alla Cassazione a Roma con cartelloni che mostrano il corpo martoriato di Alessandro.

Menenti già condannato all'ergastolo per l'omicidio del giovane perugino Alessandro Polizzi e per quello tentato di Julia Tosti, era tornato in libertà la scorsa settimana per decorrenza dei termini. Riccardo Menenti è uscito dal carcere di Terni il 10 gennaio scorso, come disposto dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze che aveva indicato questa data già nella sentenza emessa il 19 giugno dello scorso anno qualora non fosse intervenuta nel frattempo una sentenza definitiva. Ma nel frattempo non c'è stata altra pronuncia: dopo i ricorsi in Cassazione presentati dagli avvocati di Riccardo e Valerio Menenti, l'udienza deve essere ancora fissata. I suoi legali chiedono per lui il riconoscimento delle attenuanti generiche.

 

 


Famiglia che è stata in silenzio a lungo e che ora ha gridato la sua rabbia e la sua indignazione davanti alla Cassazione e anche davanti al ministero di Giustizia. «Ci siamo recati davanti al ministero e abbiamo chiesto a chi era all'ingresso se il ministro o chi per lui poteva riceverci - racconta all'Adnkronos Daniela Ricci madre di Alessandro - ma ci hanno detto che non era possibile».



«Siamo comunque rimasti lì davanti, nel luogo dove avevamo l'autorizzazione a manifestare - continua Daniela Ricci - e dopo circa un'ora dal ministero ci hanno fatto sapere che la mail che avevo inviato ieri era stata letta con attenzione e che il ministro si era attivato per effettuare le verifiche necessarie e che appena possibile avrebbe fatto avere notizie in merito». «Sono amareggiata, l'impressione è che si siano mossi solo dopo la nostra protesta - aggiunge ancora la madre di Alessandro -, sarebbero dovuti intervenire prima. Spero in una risposta positiva il più presto possibile».

 

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