Patrick Mentil, l'ultima telefonata ai genitori: «Sto arrivando, sarò a casa fra 20 minuti». Poi il terribile schianto sulla Feltrina

L’ex promessa del ciclismo stritolata dalle lamiere della sua auto

Patrick Mentil, l'ultima telefonata ai genitori: «Sto arrivando, sarò a casa fra 20 minuti». Poi il terribile schianto sulla Feltrina
di Vera Manolli
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Sabato 6 Gennaio 2024, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 09:23

«Mamma, tranquilla sto arrivando: venti minuti e sono a casa». L’ultima telefonata di Patrik ai genitori è arrivata quando già in famiglia stava montando un po’ di ansia. Poi lo schianto, con l’ex promessa del ciclismo stritolata dalle lamiere della sua auto. Oggi per Castelcucco è il tempo del dolore: sospesi il concerto della Filarmonica di Crespano e annullato il corso di sci fissato per domani e organizzato dallo Sci Club Pedemontana del Grappa. La piccola comunità si stringe attorno ai genitori di Patrick che hanno dato l’assenso all’espianto di organi, cornee e pelle, ultimo dono di un ragazzo spensierato e generoso.

TEMPO FERMO

Papà Walter però è inconsolabile: in via Dei Tigli, dove vive la famiglia Mentil, il tempo sembra essersi fermato.

Lacrime e pioggia, pioggia e lacrime: anche il cielo grigio e i primi goccioloni sembrano riverberare lo stato d’animo di questa famiglia colpita da un evento devastante come la perdita di un figlio. «Lo aspettavamo a casa e non è più arrivato -ripete con la voce rotta il papà- Aveva trascorso il pomeriggio a Pordenone con degli amici per un gruppo di lavoro e come sempre aveva avvisato mia moglie che sarebbe rientrato a casa ma dopo un’oretta sono arrivati i carabinieri dicendoci che nostro figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale». Mamma e papà non hanno perso tempo e con il cuore in gola si sono precipitati all’ospedale di Montebelluna solo per scoprire che il sorriso di Patrik si era spento per sempre. Sono stati momenti di autentica disperazione per i genitori e il fratello maggiore Jacopo messi di fronte alla brutale realtà della perdita di una persona cara.

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LA CARRIERA

Appassionato di ciclismo, il 22enne aveva corso nel team del campione Davide Rebellin, anche lui travolto e ucciso sulla strada da un Tir nel novembre del 2022. La passione per i due pedali gli era però stata trasmessa da papà Walter. Il giovane studente universitario nel 2020 correva nella categoria Continental dove alcuni dilettanti si cimentano in gare pro, ma già da ragazzino si era affermato in alcune gare con la squadra del Valcavasia, nella Piccola Roubaix e nel Basso Veronese. Nel 2021 era stato ingaggiato dalla veneta Work Service -dove correva appunto Rebellin- partecipando, sempre nello stesso anno, al Giro d’Italia under 23 per dilettanti. E poi l’amore per la montagna dove si era distinto già fin da ragazzo in alcune competizioni sciistiche, una passione trasmessa anche in questo caso dal papà che 25 anni fa fondò lo Sci Club Pedemontana del Grappa. «Il papà è stato presidente per due mandati e attualmente è consigliere all’interno del club -spiega il presidente Alessandro Dal Broi- Patrik aveva ottenuto degli ottimi risultati nello sci alpino ma poi si era concentrato nel ciclismo. Ora lascia davvero un grande vuoto in tutti noi».

RAGAZZO D’ORO

«Era un ragazzo d’oro, il miglior figlio che si potesse desiderare -continua il genitore- Era squisito, esemplare: un vero angelo. La sua era una vita molto attiva, amava tantissimo lo sport e infatti ha corso ad alti livelli e ora frequentava la Facoltà di Scienze Motorie a Padova ma aveva sempre tanti progetti legati nell’ambito sportivo e ultimamente andava spesso in montagna a sciare. Quello che ci è successo, che gli è successo è una roba pazzesca». Cosa realmente sia accaduto martedì sera sulla Feltrina dovranno stabilirlo i carabinieri, impegnati a ricostruire la dinamica di un sinistro che ha lasciato sull’asfalto anche tre feriti, due molto gravi, tutti giovani e tutti a bordo della Land Rover Discovery. E proprio ai tre giovani coinvolti nell’incidente, va il pensiero di papà Walter. «Spero che si salvino, non riesco a darmi pace pensando che ci sono anche quei ragazzi con la vita in bilico». Mentre Castelcucco attende il nullaosta del giudice per fissare la data dei funerali che potrebbero essere celebrati martedì o mercoledì.

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