Venerdì sera ha partecipato al matrimonio di un amico a Villa Balbianello, dimora di fine ‘700 affacciata sul lago di Como. Era notte quando stava tornando al suo albergo, ma non ci è mai arrivato: è caduto in acqua ed è morto. Octavio Couto Da Silva, 52 anni, doppia cittadinanza brasiliana e americana, era un campione Brazilian jiu-jitsu, cintura nera 6°, stimato in tutto il mondo e noto con il soprannome di Ratinho. Nato a Ipanema, un quartiere di Rio de Janeiro, si è distinto per il suo talento sportivo, ambito nel quale i suoi seguaci si rivolgevano a lui con gli appellativi di «Maestro» e «Professore». Ma in tanti gli volevano bene per la sua sensibilità e l’attenzione verso il prossimo: «Sei stato un insegnante e guida eccezionale e una persona meravigliosa», una tra le centinaia di dediche sui social.
Caduta da un muretto
Octavio Couto Da Silva era appena tornato insieme a un altro gruppo di invitati da un matrimonio, tutti insieme sono sbarcati all’approdo della piscina galleggiante del Grand Hotel Tremezzo.
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L’affetto dei fan
I suoi seguaci sono affranti. «Ciao Octavio. Non ho mai conosciuto nessuno come te, con il tuo genio, con la tua magia. Ricordo ancora lo stupore del primo seminario con te, da cintura bianca, quando usavi concetti di filosofia e fisica quantistica per illustrare il tuo jiu-jitsu. Se è vero che il bjj è simile al gioco degli scacchi, tu per me sei stato il Bobby Fisher di questa arte», la dedica di Alberto. «Il mondo ha perso uno dei migliori insegnanti di jiu-jitsu al mondo. Era un essere umano fantastico e una persona adorabile. Il modo in cui insegnava jiu-jitsu era così speciale che si apprendeva molto più del semplice movimento», lo ricorda Nico. La comunità delle arti marziali piange il Professore. Francesco Bono, maestro di jiu jitsu e titolare di una palestra a Mondovì che più volte ha ospitato Couto, lo ricorda con affetto: «Mi mancherai. Mi mancheranno il tuo sorriso, la tua competenza, il tuo carisma, i tuoi insegnamenti, i tuoi consigli. Ovunque tu sia, un abbraccio maestro e amico».