Dalla tragedia di una morte al possibile salvataggio di altre cinque vite. Sono quelle delle persone che riceveranno gli organi di Tommaso Fabris, il 17enne di Tezze sul Brenta (Vicenza) morto pochi giorni dopo essere stato colpito da una meningite fulminante di tipo B, risultata fatale: il ragazzo è deceduto ieri all'ospedale di Bassano del Grappa, dopo due giorni di ricovero nella struttura.
Distrutti dalla tragedia, i genitori della vittima hanno dato subito dato consenso per l'espianto degli organi del figlio: quest sono stati destinati a cinque pazienti, ricoverati rispettivamente a Roma, Verona, Torino, Padova e Milano e già operati dalle varie équipe mediche.
Il decesso ha avviato il tracciamento di tutti i contatti avuti dal ragazzo negli ultimi 10 giorni: l'Asl di Treviso sotto profilassi 265 persone totali, tra amici e compagni di basket del ragazzo. Di queste, ameno 60 sono già uscite dal controllo sanitario.
Il lutto della comunità locale
Un destino triste e crudele, quello del giovane Fabris, «studente modello e grande appassionato di pallacanestro», come ha ricordato Mario Tedesco, preside del liceo scientifico Jacopo Da Ponte, l'istituto scolastisco frequentato dalla vittima a Bassano Del Grappa.
Uniti nel lutto, anche compagni e dirigenti del The Team Riese Pio X, la squadra di basket con cui Tommaso «non vedeva l'ora di scendere in campo, con il sorriso stampato sulle labbra», come si legge tra le righe del messaggio di cordoglio apparso sulla bacheca della società.
Più sintetico, ma altrettanto carico di emozione, il «Ciao Tommy.» accompagnato dal disegno di un cuore blu, scritto invece dalla Orange1 Basket Bassano, la società di pallacanestro con cui Tommaso si era laureato campione d'Italia under-14 tre anni fa.
Il cordoglio di Sammy Basso
Anche il biologo e attivista affetto da progenie Sammy Basso, concittadino di Fabris a Tezze sul Brenta, ha commentato con grande tristezza la vicenda, seguita con grande attenzione nonostante i due non si conoscessero: «Al di là del dolore indicibile che sta provando la famiglia, mi metto nei panni dei suoi compagni di classe - ha detto l'attivista a L'Arena - ora dovranno convivere con quel banco vuoto»