Uccise due donne per vendetta. Al suo nome è legata una delle più agghiaccianti vicende criminali avvenute negli ultimi decenni in provincia di Cosenza, la strage del cimitero di San Lorenzo del Vallo del 30 ottobre del 2016. Ma dal 7 dicembre scorso, giorno in cui la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna all'ergastolo che gli era stata comminata sia in primo che in secondo grado, di Luigi Galizia, 43 anni, si è persa ogni traccia.
Il duplice omicidio
Ricercato in tutta l'Italia, il quarantatreenne è ritenuto l'esecutore del duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e figlia, di 77 e 52 anni, raggiunte da una decina di colpi di pistola calibro 9, alcuni dei quali sparati alle spalle, mentre si trovavano nel cimitero del comune del Cosentino, dove erano raccolte in preghiera nella cappella di famiglia.
Il movente
Un omicidio motivato, secondo quanto riferito successivamente dallo stesso Attanasio, reo confesso, dalla mancata restituzione di una somma di denaro che lui doveva alla vittima e che quest'ultimo reclamava insistentemente. Aveva già tentato di darsi alla macchia, nell'immediatezza del duplice omicidio, Luigi Galizia. Per poi, dopo meno di una settimana, presentarsi spontaneamente ai carabinieri.
Le sentenze
Il quarantatreenne si era poi visto infliggere una condanna all'ergastolo sia in primo che in secondo grado. Decisione poi annullata, con rinvio, dalla Cassazione nel maggio del 2021, con conseguente rimessione in libertà del duplice omicida per decorrenza dei termini di custodia cautelare. La condanna all'ergastolo a carico di Galizia é diventata definitiva, dopo il nuovo processo d'appello e la conferma da parte della Suprema Corte, alla vigilia della scorsa festa dell'Immacolata. Di «vendetta pura» parlò, all'epoca dell'assassinio di Edda Costabile e Ida Attanasio, l'allora Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla. San Lorenzo del Vallo, tra l'altro, non era nuovo a fatti del genere. La sera del 16 febbraio del 2011, infatti, il centro del cosentino era stato teatro di un'altra doppia esecuzione, con vittime, anche in quella occasione, due donne, Rosellina Indrieri, di 45 anni, e la figlia Barbara, di 26, uccise nella loro abitazione Anche in quel caso ad innescare il duplice omicidio fu una vendetta traversale.