Julie Tronet, studentessa Erasmus morta suicida. Gli abusi in un biglietto ai genitori: «È troppo quello che mi è successo»

Lecce. Sospetti su un ragazzo del posto. Il referto dell’ospedale: «C’è stata una violenza»

Julie Tronet, studentessa Erasmus morta suicida. Gli abusi in un biglietto ai genitori: «È troppo quello che mi è successo»
di Roberta Grassi
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Mercoledì 25 Ottobre 2023, 00:05

Prima dell’ultima, drammatica, decisione, giorni convulsi di disperazione: Julie Tronet, studentessa di filosofia francese, 21 anni appena, morta suicida in un appartamento per studenti di via Pappacoda, rione San Pio, era andata in ospedale il 19 ottobre scorso.

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Julie, studentessa Erasmus suicida

E aveva parlato ai medici di un rapporto sessuale non consenziente. Dal primo giro di accertamenti sembrerebbe che l’incontro sgradito sia avvenuto con un ragazzo del posto, forse del Brindisino. Ma si tratta di dettagli tutti da verificare, in una ricostruzione che non è ancora completa. Era stata condotta nella stanza rosa, quella dedicata agli ascolti protetti di donne vittime di abusi. Poi però non aveva voluto formalizzare la denuncia. 


Domenica sera, nella sua stanza dell’abitazione condivisa con un altro studente, Julie ha deciso di farla finita legando all’armadio un laccio delle scarpe.

A ritrovarla è stato il suo coinquilino, intorno alle 20, quando il trambusto di sirene e auto di polizia, vigili del fuoco e soccorritori, ha interrotto bruscamente una normale serata autunnale, nei pressi di un noto pub, in una zona popolata da giovani, alle spalle di via Taranto. Subito sono stati avviati approfondimenti sul caso. A partire dall’identità della ragazza. Una studentessa modello, titolare di una borsa di studio e giunta in Italia da appena un mese con un programma di scambio universitario, per il “double degree”, il doppio titolo accademico. 

Il periodo a Lecce

In pochi la conoscevano, considerato proprio il breve periodo trascorso a Lecce. Ma chi aveva avuto modo di scambiare qualche parola con lei, la descrive come una ragazza fragile, molto timida. Estremamente educata, dicono nel palazzo. Nessuna festa, niente bagordi. Solo la volontà e la determinazione di portare a termine un programma di studi d’eccellenza. Lontano da casa, lei che era originaria di Rang Du Fliers, un piccolo comune nella regione dell’Alta Francia.  Ora si sta cercando di capire l’origine della sua profonda prostrazione, cosa sia accaduto nei giorni passati a Lecce, se ciò sia collegato a un malessere antecedente. Stamani il pm Maria Rosaria Petrolo conferirà l’incarico di eseguire l’autopsia al medico legale Alberto Tortorella. L’autopsia fornirà risposte certe sulle cause del decesso che dai primi accertamenti sarebbe avvenuto per soffocamento: un laccio di una scarpa attorno al collo, legato all’armadio è quanto è stato rinvenuto dagli investigatori, gli uomini della Scientifica e della Squadra mobile della polizia.


Si parte dal 19 ottobre. Dalla richiesta di aiuto rivolta al personale sanitario del Vito Fazzi. Lì il racconto di una violenza subita, seguito però dal rifiuto di compiere altri accertamenti. La narrazione è riassunta in un referto medico, acquisito naturalmente dagli investigatori. Non aveva voluto formalizzare alcuna querela. Aveva lasciato il nosocomio, senza ulteriori strascichi ma evidentemente con un dolore che i giorni trascorsi non hanno affievolito. 


IL DIARIO
Un dolore contenuto in alcuni scritti, trovati sul diario. «Penso che è arrivato il momento di fermarmi qui, non ne posso più, mi dispiace mamma e papà». E poi l’amore per alcuni amici, per il fidanzato. L’affermazione: «È troppo quello che mi è successo». Le scuse, l’addio. Ma nessun riferimento esplicito all’episodio su cui si stanno concentrando gli accertamenti della polizia e della Procura di Lecce, con il coordinamento del procuratore Leonardo Leone De Castris. 


In casa ieri pomeriggio, durante il lungo sopralluogo, sono stati prelevati campioni di ogni tipologia. Si sta cercando di ricostruire cosa sia accaduto, anche attraverso le testimonianze di conoscenti e amici a cui la 21enne potrebbe aver confidato qualcosa. Massimo riserbo da parte degli inquirenti sul caso, su tutti i risvolti che si stanno considerando. Nessuna certezza, solo la volontà di fornire risposte agli affetti più cari, ai genitori che sono subito stati informati della tragedia e a breve raggiungeranno il Salento.
 

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