Sei giorni in carcere, poi il ritorno ai domiciliari. È la storia di Marius Alin Marinica, 30 anni, cittadino romeno condannato in via definitiva a otto anni di reclusione per l'incidente mortale del luglio 2019 nel quale causò la morte di quattro giovani, finiti con l'auto in un canale a Musile di Piave (Venezia). Dopo aver fatto eseguire il 14 ottobre scorso un'ordinanza di reclusione, la Procura generale di Venezia ha fatto retromarcia, accogliendo il ricorso del legale dell'uomo, l'avvocato Rodolfo Marigonda.
In carcere solo sei giorni: cosa è successo
In sostanza si è trattato da parte dei magistrati di un errore nei termini di notifica dell'ordinanza di carcerazione, che erano scaduti da 24 ore. Una circostanza che era subito stata fatta notare dal difensore, ma che in un primo momento era sembrata nei termini, aprendo così per Marinica le porte del penitenziario di Santa Maria Maggiore a Venezia.
L'incidente
L'incidente avvenne a causa di un sorpasso lungo una strada arginale nei pressi di Jesolo, nella località di Cà Nani. La vettura di Marinica, una Golf, alla velocità di 100 chilometri orari urtò contro la fiancata della Ford Fiesta dei quattro ragazzi, Riccardo Laugeni, Leonardo Girardi, Eleonora Frasson e Giovanni Mattiuzzo, facendola finire fuori strada e inabissarsi in un canale. Una quinta passeggera, sopravvissuta, riuscì a dare indicazioni per risalire al pirata della strada; rintracciato e fermato poco tempo dopo, aveva raccontato di non essersi accorto dell'urto. A Verona, intanto, ha Polizia locale fermato nelle prime ore di oggi una donna 34enne che è risultata avere un tasso alcolemico di oltre 3,5 grammi per litro nel sangue. Un dato che per le tabelle del Ministero della Salute comporta uno stato di incoscienza, allucinazioni, cessazione dei riflessi, incontinenza, vomito e in alcuni casi il coma. Per lei scatterà la denuncia penale, con sanzioni previste dell'arresto da 6 mesi a un anno e l'ammenda da 1.500 a 6.000 euro, la decurtazione di 10 punti dalla patente, la sospensione della patente da uno a due anni ma anche la confisca del veicolo.