Giulia Perna, scalatrice muore a 24 anni: è precipitata da 40 metri sulla ferrata Sacra San Michele in Valsusa

L'incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri, martedì due maggio, lungo il percorso per scalatori che porta all'abbazia valsusina del monte Pirchiriano, nel comune torinese di Sant'Ambrogio.

Giulia Perna, la scalatrice precipitata da 40 metri mentre percorreva la ferrata della Sacra San Michele: morta a 24 anni
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Mercoledì 3 Maggio 2023, 16:00

Giulia Perna aveva 24 anni. Abitava a Druento, in provincia di Torino, e aveva la passione per le arrampicate. Con caschetto e corde. È morta nel primo pomeriggio di ieri, precipitando nel vuoto da 40 metri, mentre percorreva uno dei percorsi più noti e conosciuti dagli scalatori della Valsusa: la ferrata della Sacra di San Michele. Si tratta di un'antica abbazia che svetta sul monte Pirchiriano, non lontano dal comune torinese di Sant'Ambrogio, ai piedi delle Alpi piemontesi. 

Giunta in un passaggio all'altezza di un ponte tibetano, Giulia è caduta lungo una parete molto impervia, per ragioni poco chiare.

Il tutto è accaduto sotto gli occhi attoniti del fidanzato, che partecipava anche lui all'escursione. 

L’allarme è stato diramato intorno alle 14.30 e poco tempo dopo sono sopraggiunti gli elicotteri del Soccorso alpino piemontese e dei sanitari del 118, purtroppo senza successo: a nulla sono servite le manovre di rianimazione cardiocircolatoria. Al loro arrivo, la giovane era già deceduta. 

Il ponte tibetano del percorso della ferrata della Sacra di Sann Michele, non lontano dal luogo esatto della tragedia

Gli studi in Scienze Politiche e il volontariato: chi era Giulia Perna

Nella testa di Giulia c'erano tanti progetti, non solo l'hobby delle scalate in montagna. In primis, la vocazione per il sociale: aveva studiato all'Università di Torino, dove si era laureata alla facoltà di Scienze Politiche.

Poi, sempre nell'Ateneo piemontese, la 24enne aveva iniziato a frequentare un Master in "Cultural Heritage Protection". Allo studio alternava il volontariato, in un centro culturale di Torino. In passato aveva anche svolto il ruolo di insegnante di supporto in un'asilo. 

Un'inclinazione, quella per il sociale, che Giulia aveva ereditato da mamma Marilena, impeigata, e papà Lino, ex ex assessore alla Cultura del Comune di Druento e vice presidente del Consorzio intercomunale dei servizi socio-assistenziali.

L'uomo ieri ha cambiato la sua immagine del profilo Facebook, inserendo al suo posto una foto ricordo della figlia appena laureata: la ragazza è immortalata nel cortile del Campus Luigi Einaudi a Torino. Sorride, con la corona d'alloro in testa, in mano un mazzo di fiori. Sotto lo scatto, centinaia di commenti di cordoglio. 

«Siamo sconvolti. Tutta Druento si stringe attorno a papà Lino, a mamma Marilena e al fratello Fabio. Non ci sono parole quando accade una tragedia di questo genere. Non è logico e giusto morire a soli 24 anni», ha commentato il sindaco di Druento, Carlo Vietti. Proprio durante i suoi precedenti mandati, aveva lavorato a stretto contatto con il padre di Giulia. 

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